La domanda principale potrebbe essere retorica e/o provocatoria, comunque la risposta sarà sempre e comunque no - in OGNI caso. Dovremmo rinunciare alla possibilità di scelta ? E poi, come suggerito nell'articolo, esistono troppi libri, o canzoni ? La risposta è e sarà sempre no.
Come qualsiasi altro media, finalmente, Poe fa concorrenza a Viola Ardone e così Pac-Man fa concorrenza a Fortnite. E' così. era inevitabile, è giusto.
Ovviamente abbiamo bisogno di maggiore guida per scegliere, in questo mare, in questo oceano. Vorrei giocare prodotti belli, che abbiano un senso, e qualcuno mi deve aiutare. E oggi questi mezzi ci sono. Se io sono capace di compilare la lista dei miei 15 giochi preferiti, possibilmente più varia possibile, deve esistere qualcuno, o un algoritmo benevolo, che mi suggerisca: "allora potrebbe piacerti anche...". Ma senza enshittification !
La scelta, però, dev'essere informata, altrimenti è fittizia. Faccio un esempio pratico: la scorsa settimana sono usciti 30 videogiochi solo su Nintendo Switch (sono iscritto a una newsletter che riassume le uscite). Non ne conoscevo neanche uno.
Se dal punto di vista espressivo, come ho scritto, non esiste il concetto di "troppo" - perché significherebbe porre un tetto quantitativo all'idea di espressione, arte e creatività -, da quello commerciale e produttivo secondo me è una questione tutt'altro che definitiva.
Voglio dire: semplicemente non c'è abbastanza tempo o spazio (sulle piattaforme digitali, sui siti, sulle, poche, riviste) per informare su tutti questi videogiochi. E la scelta si trasforma in lotteria, in pratica.
Per cui, torno a quanto detto all'inizio: è davvero una scelta se non so che esistono migliaia e migliaia di videogiochi? Non so.
E' uscito un approfondimento di Matthew Ball sullo stato dell'industria (https://www.matthewball.vc/all/gaming2024), penso ti possa interessare. Un 2023 buono, ma anche no : )
La domanda principale potrebbe essere retorica e/o provocatoria, comunque la risposta sarà sempre e comunque no - in OGNI caso. Dovremmo rinunciare alla possibilità di scelta ? E poi, come suggerito nell'articolo, esistono troppi libri, o canzoni ? La risposta è e sarà sempre no.
Come qualsiasi altro media, finalmente, Poe fa concorrenza a Viola Ardone e così Pac-Man fa concorrenza a Fortnite. E' così. era inevitabile, è giusto.
Ovviamente abbiamo bisogno di maggiore guida per scegliere, in questo mare, in questo oceano. Vorrei giocare prodotti belli, che abbiano un senso, e qualcuno mi deve aiutare. E oggi questi mezzi ci sono. Se io sono capace di compilare la lista dei miei 15 giochi preferiti, possibilmente più varia possibile, deve esistere qualcuno, o un algoritmo benevolo, che mi suggerisca: "allora potrebbe piacerti anche...". Ma senza enshittification !
La scelta, però, dev'essere informata, altrimenti è fittizia. Faccio un esempio pratico: la scorsa settimana sono usciti 30 videogiochi solo su Nintendo Switch (sono iscritto a una newsletter che riassume le uscite). Non ne conoscevo neanche uno.
Se dal punto di vista espressivo, come ho scritto, non esiste il concetto di "troppo" - perché significherebbe porre un tetto quantitativo all'idea di espressione, arte e creatività -, da quello commerciale e produttivo secondo me è una questione tutt'altro che definitiva.
Voglio dire: semplicemente non c'è abbastanza tempo o spazio (sulle piattaforme digitali, sui siti, sulle, poche, riviste) per informare su tutti questi videogiochi. E la scelta si trasforma in lotteria, in pratica.
Per cui, torno a quanto detto all'inizio: è davvero una scelta se non so che esistono migliaia e migliaia di videogiochi? Non so.
E' uscito un approfondimento di Matthew Ball sullo stato dell'industria (https://www.matthewball.vc/all/gaming2024), penso ti possa interessare. Un 2023 buono, ma anche no : )