Io ho consumato la mia adolescenza in adorazione di quei totem luminosi che erano gli arcade. Tre quintali di legno, ferro e vetro per far girare una ROM da poche decine di Kb.
Per me il digitale non ha alcun senso. Non resta, non è un prodotto, è contenuto. Non lo considero un gioco, è un passatempo. I multiplayer online non li ho più considerati da anni.
Escono un centinaio di giochi al giorno. Un buon criterio per selezionare è il fatto che il gioco sia fisico. Avevo letto meraviglie di Balatro, ma l'ho preso solo quando è uscita l'edizione fisica, pagandola il doppio, ma non importa. Tanto ci sto ancora giocando.
Vorrei tantissimo mettere le mani su UFO50, ma esiste solo in digitale. E allora niente. Aspetto e spero, e mi godo l'attesa circondato dalla mia collezione piuttosto vasta di giochi che, nonostante i decenni, non hanno perso fascino, e in vari casi lo hanno perfino acquistato.
Inoltre il modello del game pass non è sostenibile e sono in certi casi i giochi lanciati in abbonamento ne giovano. I nodi verranno al pettine.
Anche io da mesi ormai compro solo fisico. Per dire, sono interessato a Steam Deck ma il fatto che i giochi sia per forza digitali continua a frenarmi.
Io compro molto sia in digitale che, quando posso, in fisico. Le edizioni di Lost in cult sono un sogno, però il digitale ha permesso anche a molti minuscoli sviluppatori di creare il proprio gioco e di riuscire a commercializzarlo. Dover accedere a un’edizione fisica per molti sarebbe stata una barriera insormontabile. Capisco il fascino dell’oggetto, ma Balatro, per esempio, fosse stato costretto a cercare la pubblicazione direttamente in formato fisico non sarebbe uscito mai.
Tutto verissimo. Il digitale ha garantito ai piccoli una possibilità, non c'è dubbio. Infatti spesso, anzi direi quasi sempre, le copie fisiche - come quella citata di Balatro - arrivano a consolidare un successo avvenuto prima in digitale.
Comunque è bene prepararsi: ad esempio esiste il fenomeno del "disc rot", anche avendo il gioco su disco, non è garantito che duri in eterno, e sta già succedendo con alcuni film in DVD di 20 anni fa.
Io ho consumato la mia adolescenza in adorazione di quei totem luminosi che erano gli arcade. Tre quintali di legno, ferro e vetro per far girare una ROM da poche decine di Kb.
Per me il digitale non ha alcun senso. Non resta, non è un prodotto, è contenuto. Non lo considero un gioco, è un passatempo. I multiplayer online non li ho più considerati da anni.
Escono un centinaio di giochi al giorno. Un buon criterio per selezionare è il fatto che il gioco sia fisico. Avevo letto meraviglie di Balatro, ma l'ho preso solo quando è uscita l'edizione fisica, pagandola il doppio, ma non importa. Tanto ci sto ancora giocando.
Vorrei tantissimo mettere le mani su UFO50, ma esiste solo in digitale. E allora niente. Aspetto e spero, e mi godo l'attesa circondato dalla mia collezione piuttosto vasta di giochi che, nonostante i decenni, non hanno perso fascino, e in vari casi lo hanno perfino acquistato.
Inoltre il modello del game pass non è sostenibile e sono in certi casi i giochi lanciati in abbonamento ne giovano. I nodi verranno al pettine.
Anche io da mesi ormai compro solo fisico. Per dire, sono interessato a Steam Deck ma il fatto che i giochi sia per forza digitali continua a frenarmi.
Io compro molto sia in digitale che, quando posso, in fisico. Le edizioni di Lost in cult sono un sogno, però il digitale ha permesso anche a molti minuscoli sviluppatori di creare il proprio gioco e di riuscire a commercializzarlo. Dover accedere a un’edizione fisica per molti sarebbe stata una barriera insormontabile. Capisco il fascino dell’oggetto, ma Balatro, per esempio, fosse stato costretto a cercare la pubblicazione direttamente in formato fisico non sarebbe uscito mai.
Tutto verissimo. Il digitale ha garantito ai piccoli una possibilità, non c'è dubbio. Infatti spesso, anzi direi quasi sempre, le copie fisiche - come quella citata di Balatro - arrivano a consolidare un successo avvenuto prima in digitale.
Comunque è bene prepararsi: ad esempio esiste il fenomeno del "disc rot", anche avendo il gioco su disco, non è garantito che duri in eterno, e sta già succedendo con alcuni film in DVD di 20 anni fa.