Dietro i licenziamenti di Keywords in Italia
Il 10 settembre è stata avviata la seconda procedura. Anche per le persone che rimarranno la situazione sarà complicata
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Il mercato si sta riprendendo. Se ciò sarà un bene o un male, lo stabiliremo poi. Se volete la mia, temo di conoscere già la risposta. O almeno, so qual è il mio timore.
Temo, cioè, che dopo anni di tagli, licenziamenti, ridimensionamenti; riorganizzazioni per il “successo a lungo termine” e la “stabilità”; le discussioni sullo stato dei videogiochi ad alto budget, delle rincorse ai videogiochi live service; di ciò che sarebbe più opportuno fare perché si creino videogiochi in ambienti più stabili; che dopo tutto questo, in fondo, non sia cambiato granché.
Il mercato, dicevo. Nel giro di poche settimane:
Keywords Studios ha comprato lo studio di co-sviluppo Wushu Studios;
Virtuos, che ha contribuito allo sviluppo di titoli come Star Wars Jedi: Fallen Order e Horizon Zero Dawn, ha acquisito Third Kind Games, un’altra azienda di co-sviluppo. Nei giorni scorsi Virtuos ha detto che intende comprare un’azienda giapponese, possibilmente entro i prossimi sei mesi;
l’editore mobile Playtika ha acquisito Superplay (Dice Dreams) per 700 milioni di dollari (che a certe condizioni diventeranno 2 miliardi);
Behaviour Interactive ha comprato Red Hook (Darkest Dungeon);
e 52 Entertainment ha comprato lo studio mobile Blackout.
Eppure, la settimana scorsa Behaviour Interactive ha chiuso Midwinter Entertainment. Mentre il gruppo Keywords Studios sta riducendo il personale (anche in Italia) e Playtika ha licenziato 400 persone pochi mesi fa. E a fine 2023 Virtuos ha chiuso Calypte un anno dopo la sua fondazione.
I tassi di interesse stanno lentamente scendendo; e questo, naturalmente, significa che le grandi aziende si stanno avvicinando a ottenere di nuovo denaro a basso costo. Ciò che, fra le altre cose, aveva spinto ai tanti investimenti; insieme all’aumento di interesse verso i videogiochi durante la pandemia e al sogno che quel grande bacino di pubblico non se ne sarebbe mai andato.
Ecco, l’impressione che pochi anni dopo si stia tornando al punto di partenza sta diventando ben più di un’impressione.
Massimiliano
Per i dipendenti di Keywords Studios Italy la situazione continua a essere difficile. In linea con l’iniziativa dell’intero gruppo, alla fine di giugno la società aveva predisposto una prima procedura di licenziamenti, come ha riportato Lorenzo Fantoni su Italian Tech. Ciò è accaduto nel contesto della cessione di Keywords Studios a un gruppo di aziende guidato dal fondo EQT per 2,5 miliardi di euro.
La procedura iniziale era stata giustificata con un calo del 7% dei ricavi della divisione Globalize, dedicata alle attività di localizzazione, dopo “anni di crescita continua e senza interruzione dal 2013”. La procedura prevedeva 31 esuberi sui 159 dipendenti totali in Italia, fra Cinisello Balsamo (la maggior parte) e Roma, distribuiti fra localizzazione e audio.
La prima procedura, come riportato da Damiano D’Agostino, è stata poi annullata per vizio di forma; ma i licenziamenti sono ancora previsti.
La seconda procedura
Il 10 settembre Keywords Studios Italy ha avviato una nuova procedura, poi presentata ai dipendenti il giorno successivo.
Le persone coinvolte ora sono 19. Dei 31 dipendenti iniziali, una persona ha cambiato ruolo, mentre 11 persone hanno scelto volontariamente di andarsene. A oggi, nessuno dei dipendenti di Keywords Studios Italy sa chi verrà licenziato: l’esubero è su base volontaria.
Al momento è in corso un braccio di ferro fra la filiale italiana e i delegati sindacali, che stanno cercando di ottenere la miglior situazione possibile per i rappresentati.
Nel frattempo, però, la situazione all’interno di Keywords Studios Italy è quella di un ambiente che è frustrato, stanco e scoraggiato, secondo quanto appreso da Insert Coin. Innanzitutto, perché il lavoro non è calato rispetto a giugno. Significa che le persone rimaste devono continuare a portare avanti l’attività di traduzione e localizzazione, nonostante le risorse siano diminuite.
L’attività di localizzazione è un lavoro che di norma prevede ore molto intense e una mole notevole di parole da tradurre o di file audio da localizzare. Un ritmo già intenso è stato ulteriormente alzato dalla riduzione del personale. E la situazione, una volta che i licenziamenti saranno completati, non sarà migliore: all’interno di Keywords Studios Italy ci sono molti dubbi sulle intenzioni della nuova proprietà e si teme che possano esserci ulteriori licenziamenti nei prossimi mesi.
L’aspetto più critico di questi licenziamenti è che le persone che sono state e che saranno allontanate non hanno una reale alternativa.
Il ruolo dell’IA
Nel corso degli anni, tanto in Italia quanto all’estero, il gruppo Keywords ha comprato varie aziende che forniscono servizi di supporto e soprattutto di localizzazione, al fine di espandersi e consolidarsi. In questo modo, Keywords è di fatto diventato il gruppo di riferimento per i servizi di localizzazione.
Solo in Italia, per esempio, ha acquisito Binari Sonori e Synthesis; ma possiede anche Jinglebell. Nel resto del mondo, ha acquisito società in America Latina, in Francia, in Spagna.
Nel 2019, con l’acquisizione di Kantan, Keywords ha accelerato nell’implementazione di modalità di traduzione automatica (in gergo tecnico Machine Translation). In pratica, modalità che usano l’Intelligenza Artificiale per tradurre i testi da localizzare.
Sul sito di Keywords, Kantan viene descritta come parte dei Localization Research Labs, un consorzio interno dedicato a “integrare soluzioni di IA nei flussi di lavoro quotidiani per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e migliorare i livelli del servizio”.
La realtà è più complessa.
Nel corso degli anni, i traduttori sono stati gradualmente spostati verso ruoli di Machine Translation Post Editing (o MTPE): devono rielaborare la bozza generata da sistemi come quello di Kantan. Sull’assunto che questa sia un’attività che richiede meno ore e meno impegno rispetto a una localizzazione convenzionale, questo tipo di lavoro viene retribuito meno. E ciò, senza che ai traduttori – che con il loro lavoro stanno di fatto addestrando il modello dell’IA – venga garantito alcun corrispettivo per quella che potrebbe configurarsi come una cessione dei diritti d’autore.
Facendo un parallelismo, si tratta dello stesso discorso che riguarda ChatGPT di OpenAI e i giornali. I modelli di linguaggio di grandi dimensioni, come GPT, vengono addestrati usando contenuti sparsi sul web: solo in questo modo possono produrre i risultati richiesti. Altrimenti sono scatole vuote. Così, editori come Axel Springer e News Corp hanno scelto di sottoscrivere un accordo con OpenAI. Il sottotesto è: se dovete usare i nostri articoli, tanto vale che ci guadagniamo qualcosa pure noi e concordiamo le condizioni.
Da più parti però la traduzione automatica viene criticata in quanto non ritenuta, allo stato attuale, davvero capace di sostituire il lavoro di una persona. In un video dedicato al tema, Fabio Bortolotti, a lungo traduttore di videogiochi in italiano, ha ammesso di aver lasciato il settore dopo aver ricevuto una proposta di editing delle bozze realizzate con la Machine Translation e aver intuito che quello sarebbe stato il futuro della localizzazione.
Nei più recenti risultati fiscali, il gruppo Keywords ha registrato un calo della crescita organica del 2%; sebbene considerando invece le acquisizioni, i ricavi sono saliti del 7%.
Nel comunicato si legge anche che la società ha riscontrato una “buona trazione con i clienti” per i prodotti basati sull’IA nella divisione Globalize (la localizzazione) ed Engage (marketing per la fidelizzazione dei fan).
Inoltre, la società rimane “fiduciosa” nella sua capacità di registrare una “buona crescita generale dei ricavi” nel 2024 e di “superare le prestazioni del mercato”; prevede di migliorare le sue prestazioni nella seconda metà dell’anno in linea con la ripresa del settore, dopo un periodo di calo della creazione dei contenuti; e prevede di “continuare ad avere una pipeline attiva di opportunità di acquisizione”.
Arrivati nel 2024, il gruppo Keywords sta puntando sempre di più sul lavoro di MTPE e ritiene che servano meno persone per la localizzazione proprio per via del ruolo sempre più pervasivo che, nelle previsioni, avrà l’IA.
Poiché Keywords include nel suo gruppo molte aziende di localizzazione, che ha comprato negli anni, le persone che vengono licenziate si trovano senza una reale alternativa. Perché di fatto dovrebbero rientrare nel gruppo Keywords: che oggi, però, sta riducendo a livello internazionale le risorse nella divisione Globalize e ha scelto di accentrare nel centro in Polonia il controllo di qualità della localizzazione.
In altre parole, le persone fuoriuscite da Keywords rischiano di non avere più una carriera.
Le altre notizie, in breve
Gli ultimi mesi di Don't Nod non sono andati benissimo
Don’t Nod, l’azienda francese nota soprattutto per Life is Strange e il suo seguito, ha pubblicato i risultati finanziari del primo semestre dell’anno: le vendite sono cresciute, ma il profitto operativo è sceso dell’11%. Secondo la dirigenza, ciò è dovuto a prestazioni commerciali “molto al di sotto delle aspettative” di Jusant e Banishers: Ghosts of New Eden: il primo è autopubblicato, mentre il secondo è stato pubblicato da Focus Entertainment.
Per i progetti futuri, Don’t Nod ha detto che sta rivalutando due titoli, non ancora annunciati e previsti entro il 2027, in modo che “raggiungano un pubblico più ampio”. Inoltre, ha sospeso i lavori su due progetti non ancora annunciati. “Questa decisione ci permetterà di dare priorità alle risorse e massimizzare le probabilità di successo di quei titoli che al momento mostrano il potenziale maggiore”, ha aggiunto.
Assassin’s Creed Shadows è stato rinviato
Ubisoft ha annunciato di aver posticipato l’uscita di Assassin’s Creed Shadows al 14 febbraio 2025. La società ha spiegato che il gioco è completo, ma che “le lezioni dalla pubblicazione di Star Wars Outlaws”, uscito ad agosto, l’hanno spinta a prendersi più tempo per rifinire l’esperienza. Per via di questa decisione Ubisoft rimborserà tutti i preordini e i futuri preordini includeranno senza costi aggiuntivi la prima espansione. Inoltre, sarà abbandonato il modello Season Pass, che prevede contenuti aggiuntivi per coloro che, appunto, pagano un pass stagionale.
Il rinvio di Assassin’s Creed Shadows, insieme con vendite “più deboli del previsto” di Star Wars Outlaws, ha costretto Ubisoft a rivedere al ribasso le previsioni di ricavi per l’attuale anno fiscale, che si chiuderà il 31 marzo.
Annunciato il sequel di Ghost of Tsushima
Allo State of Play del 24 settembre Sony ha annunciato Ghost of Yotei, cioè il seguito di Ghost of Tsushima: uscirà nel 2025 e avrà una nuova protagonista. Durante la presentazione sono stati annunciati anche contenuti aggiuntivi per Astro Bot e per Stellar Blade, e anche Horizon Zero Dawn Remastered, che uscirà su PC e su PS5, e la rimasterizzazione, che uscirà anche su altre piattaforme, di Legacy of Kain: Soul Reaver 1 e 2, prevista per dicembre. Per PS VR2 è stato annunciato Hitman: World of Assassination.
Altri videogiochi di Square-Enix su Xbox
Durante la presentazione tenuta al Tokyo Game Show 2024, Microsoft ha annunciato che Trials of Mana, Legend of Mana e Final Fantasy Pixel Remaster (che include i primi sei titoli della serie) sono ora disponibili anche su Xbox. I primi due sono anche inclusi nel Game Pass (PC e Ultimate). Alla stessa presentazione, Microsoft ha preannunciato che StarCraft: Remastered e StarCraft II entreranno nel catalogo di PC Game Pass e Game Pass Ultimate da novembre.
Fntastic ci riprova
Fntastic, sviluppatore di The Day Before, videogioco online rimosso dal mercato pochi giorni dopo la pubblicazione e dopo anni di sviluppo, ha aperto una campagna Kickstarter per finanziare il suo prossimo videogioco, intitolato Escape Factory. La cifra complessiva richiesta è di poco meno di 14 mila euro. Fntastic sostiene che d’ora in avanti la comunicazione e il marketing si baseranno sul principio di onestà. The Day Before era stato rimosso perché per anni Fntastic aveva fatto promesse che non era riuscita a mantenere; e lo studio era stata chiuso.
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Bene ma non benissimo oppure male anzi malissimo.....