apr 16, 2023Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco
La storia tormentata di Atari è affascinante perché offre una finestra sul mondo dei videogiochi negli ultimi 50 anni. A partire dai primi giochi alla sua attuale configurazione, Atari sembra un dinosauro che è sopravvissuto miracolosamente all’estinzione, perché in qualche modo ha saputo rigenerare il suo essere, senza però perderne mai la struttura originale. Sono rimasto affascinato dal materiale che è contenuto in Atari 50, che raccoglie oltre a giochi classici e rivoluzionari, una banca dati piena di aneddoti e persone che hanno creato da zero quello che oggi è il mondo dei videogiochi.
apr 16, 2023Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco
Si, anche se naturalmente è una visione di parte, è una bella Atari-pedia, con un sacco di interviste filmate, aneddoti e una bella libreria di giochi che fanno toccare con mano le produzioni della compagnia, con alcune chicche e prototipi molto interessanti
apr 16, 2023Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco
È giovanissimo, io faccio sempre il brillante dicendo che in neanche 50 anni siamo passati dalle pitture rupestri al cubismo, all’astrattismo e il neoclassicismo
Sì, abbastanza. Ok che è tutto accelerato ormai, sono praticamente gli stessi anni che ha il mondo dei computer consumer. Ma resta lo stesso un settore che tanti non conosco per ragioni anche anagrafiche e culturali legittime.
apr 16, 2023Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco
Anche perché come forma di espressione è andata appresso, anche spingendola, all'evoluzione proprio dei computer e degli smartphone. E il problema che, come sai benissimo anche te, all'evoluzione tecnologica non ha fatto seguito una evoluzione comunicativa. Se poi ci mettiamo la questione anagrafica la frittata è fatta.
apr 16, 2023Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco
Parole sante. Quello dei videogiochi è un settore dove c’è stato per molto tempo un approccio amatoriale, sia a livello produttivo che di critica. L’evoluzione è stata rapidissima, ma il linguaggio comunicativo è rimasto troppo addietro rispetto alla portata di media del quale si parla ancora in maniera troppo generica e poco approfondita. La storia del videogioco, la sua genesi e le sue contaminazioni, sia interne che esterne, sono sempre trattate con superficialità, a parte alcuni esempi. Il tentativo ad esempio di Matteo Bittanti di creare una “cultura” si è arenato nelle sabbie del tempo, lasciando il settore della critica sempre in mano a logiche del profitto più che dell’approfondimento
La storia tormentata di Atari è affascinante perché offre una finestra sul mondo dei videogiochi negli ultimi 50 anni. A partire dai primi giochi alla sua attuale configurazione, Atari sembra un dinosauro che è sopravvissuto miracolosamente all’estinzione, perché in qualche modo ha saputo rigenerare il suo essere, senza però perderne mai la struttura originale. Sono rimasto affascinato dal materiale che è contenuto in Atari 50, che raccoglie oltre a giochi classici e rivoluzionari, una banca dati piena di aneddoti e persone che hanno creato da zero quello che oggi è il mondo dei videogiochi.
Atari 50 la consiglieresti?
Si, anche se naturalmente è una visione di parte, è una bella Atari-pedia, con un sacco di interviste filmate, aneddoti e una bella libreria di giochi che fanno toccare con mano le produzioni della compagnia, con alcune chicche e prototipi molto interessanti
9 follower per Atari X penso riassuma bene la situazione dei giochi Web3.
È giovanissimo, io faccio sempre il brillante dicendo che in neanche 50 anni siamo passati dalle pitture rupestri al cubismo, all’astrattismo e il neoclassicismo
Sì, abbastanza. Ok che è tutto accelerato ormai, sono praticamente gli stessi anni che ha il mondo dei computer consumer. Ma resta lo stesso un settore che tanti non conosco per ragioni anche anagrafiche e culturali legittime.
Anche perché come forma di espressione è andata appresso, anche spingendola, all'evoluzione proprio dei computer e degli smartphone. E il problema che, come sai benissimo anche te, all'evoluzione tecnologica non ha fatto seguito una evoluzione comunicativa. Se poi ci mettiamo la questione anagrafica la frittata è fatta.
Parole sante. Quello dei videogiochi è un settore dove c’è stato per molto tempo un approccio amatoriale, sia a livello produttivo che di critica. L’evoluzione è stata rapidissima, ma il linguaggio comunicativo è rimasto troppo addietro rispetto alla portata di media del quale si parla ancora in maniera troppo generica e poco approfondita. La storia del videogioco, la sua genesi e le sue contaminazioni, sia interne che esterne, sono sempre trattate con superficialità, a parte alcuni esempi. Il tentativo ad esempio di Matteo Bittanti di creare una “cultura” si è arenato nelle sabbie del tempo, lasciando il settore della critica sempre in mano a logiche del profitto più che dell’approfondimento