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mag 26Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco

Ma secondo me un po’ lo abbiamo capito, ma come sempre tendiamo a preferire ciò che ci ha cresciuto. Come quelli che dicevano che la musica elettronica non era musica.

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Vero. L'impressione che ho è che quando certi mezzi subiscono delle trasformazioni/evoluzioni, queste vengano percepite come allontanamento dalla loro essenza, anziché un suo ampliamento.

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mag 26Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco

Forse è la prima volta che si percepisce il tuo essere infastidito, e io concordo in pieno. Bella newsletter, suggerisco anche di recuperare lo speciale a tema su TGM

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Cavolo, non volevo sembrare infastidito. O magari lo ero inconsapevolmente :)

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Secondo me ci sta invece, io apprezzo sia quando hai il taglio giornalistico che quando invece esprimi la tua

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Io sono sempre stato per abolire le etichette. Certo, a volte possono essere comode, ma alla fine un etichetta chiude un po' in cassetti quello che invece valica i confini. Definire un videogioco come tale, lo riduce comunque ad una parte dell'esperienza. Io personalmente preferisco sempre chiamare opera tutto ciò che prodotto dalla fantasia e dal talento degli uomini. Anche perché, al contrario della scrittura, della pittura, e della musica, film, videogiochi e in generale le opere multimediali, sono proprio quello: un insieme di tecniche narrative che vogliono creare una reazione da un parte dell'utente. Quindi Hellblade 2 è un'esperienza, così come Super Mario Bros, un concerto dei Nirvana o una performance di Marina Abramovic. Il resto, secondo me, serve solo nel giornalismo per fare paragoni e creare tifoserie, che portano a una partecipazione dell'utenza, e quindi alla fidelizzazione.

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