Il Dreamcast non è mai morto
Non viene più prodotto dal 2001, ma ancora oggi, nel 2024, escono nuovi videogiochi e periferiche e la comunità se ne prende cura
Qualche settimana fa ho riportato del rapporto di Hinderburg Research contro Roblox. In poche parole, un rapporto che denunciava i limiti finanziari di Roblox e anche le grandi difficoltà nella moderazione dei contenuti e nel proteggere i minorenni dai pedofili e dai contenuti inappropriati. Lo scopo del rapporto era affossare le azioni di Roblox: perché così, tramite un meccanismo di compravendita allo scoperto, Hindenburg Research avrebbe guadagnato. Vi rimando a quell’approfondimento.
Al momento della pubblicazione di quel rapporto, Roblox si è difesa: dicendo che non era vero niente. Le azioni, intanto, non hanno registrato oscillazioni particolari. Anzi, il loro valore è solo salito, visto che i recenti risultati finanziari della società hanno convinto gli analisti e gli investitori Quindi, per ora, lo scopo di Hinderburg Research non si sta avverando.
Per quanto, però, Roblox si sia detta sicura sia dell’esecuzione del suo piano strategico - gli utenti attivi ogni giorno comunque crescono - sia della sua capacità di moderare i contenuti, nel giro di poche settimane ha implementato una serie di novità proprio per bilanciare che tipo di esperienze i minori di 13 anni possono incrociare oppure cosa i genitori possono fare per monitorare i profili dei figli e la loro attività su Roblox.
Per esempio, da qualche giorno ha iniziato a împedire ai minori di 13 anni di scambiarsi messaggi senza il permesso dei genitori; e ci sono limiti a che tipo di messaggi pubblici gli utenti minori di 13 anni possono inviare nei giochi e nelle esperienze su Roblox. Inoltre, ora i genitori possono controllare gli account dei figli anche da remoto.
In più, gli utenti che hanno meno di 9 anni non possono accedere, per impostazione predefinita, ai contenuti che hanno anche solo una violenza moderata. Mentre i contenuti più forti - così etichettati perché includono una violenza evidente oppure temi romantici - saranno accessibili solo agli utenti che hanno almeno 17 anni.
Ciò in aggiunta a quanto già aveva annunciato: i minori di 13 anni non possono più partecipare alle esperienze che sono prevalentemente finalizzate alla socializzazione.
Il rapporto di Hindenburg Research, insomma, potrebbe, per ora, non aver ottenuto il suo scopo principale: far guadagnare soldi. Però, intanto, sembra aver spinto Roblox a fare di più per la moderazione dei contenuti, e a farlo in fretta. Anche solo per apparire come una società attenta agli utenti più vulnerabili. E mi pare un risultato decisamente migliore.
Massimiliano
Era la fine di gennaio del 2001, quando SEGA annunciò che da lì a pochi mesi avrebbe smesso di produrre console. Dopo Master System, Mega Drive, Saturn e Dreamcast, SEGA scelse - soprattutto a causa di una situazione finanziaria molto indebolita - di diventare un editore multipiattaforma. Scelta che non stupì nessuno.
Ma questa è un’altra storia.
Ciò di cui voglio parlare oggi riguarda una curiosa situazione. Quella in cui, nel 2024, è stato celebrato il 25esimo anniversario dal debutto del Dreamcast in Nord America (9 settembre 1999) e in Europa (14 ottobre 1999). Le celebrazioni e i ricordi sono stati tanti; fitti di aneddoti su cosa fu il Dreamcast, i suoi giochi e cosa sono stati quegli anni.
Se ne è parlato, del Dreamcast, come di un capitolo chiuso della storia dei videogiochi.
Eppure, il Dreamcast non è solo una console del passato; è una console che ha un ricco presente e un futuro da scoprire. Il Dreamcast non è mai morto.
Escono nuovi videogiochi…
“Sono rimasto con il Dreamcast fino all'uscita di Karous (l'ultimo gioco ufficiale) nel 2007, e sembra che [oggi] ci sia più attività e positività attorno al Dreamcast rispetto agli ultimi anni di vita ufficiale del sistema”. A parlare è Nick Thorpe, redattore per Retro Gamer, rivista britannica focalizzata sul retrogaming.
Dopo che SEGA ha smesso di pubblicare videogiochi per Dreamcast, ne sono usciti tanti altri. Senza una licenza ufficiale, ovviamente. Piccoli sviluppatori hanno scelto di continuare a supportare il Dreamcast nonostante il mondo videoludico, nel frattempo, sia andato avanti.
Uno di questi, Sturmwind, è forse fra i più rappresentativi dell’ondata di videogiochi che sono usciti su Dreamcast dopo la sua dismissione. È uno sparatutto a scorrimento orizzontale sviluppato dai fratelli Johannes e Roland Graf; è uscito nel 2013 (ma è stata pubblicata una riedizione anche su Steam e console moderne intitolata Sturmwind EX) ed è stato molto apprezzato.
“I valori di produzione spiccavano davvero rispetto ai giochi indie commerciali che lo avevano preceduto: direi che è stato probabilmente il primo a rivaleggiare con i giochi con licenza ufficiale”, ha detto Thorpe parlando di Sturmwind. “Inoltre, era molto giocabile ed è stato intelligente realizzare uno sparatutto perché molte delle uscite successive del sistema rientravano in quel genere, quindi i fan del genere stavano già prestando attenzione alla console”.
Per Thorpe Sturmwind ha rappresentato “un punto di svolta” nei videogiochi per Dreamcast.
Wave Game Studios è un editore britannico che in questi anni ha pubblicato diversi titoli su Dreamcast, come Yeah Yeah Beebis II (2021), Shadow Gangs (2022) e Driving Strikers (2023).
La tedesca NGDEV, invece, si è specializzata in sparatutto a scorrimento orizzontale e verticale, che sono stati molto apprezzati. Fra cui Last Hope: Pink Bullets (2009), Gunlord (2012) e Neo Xyx (2014).
Prossimamente, invece, uscirà Sovietborgs, in sviluppo anche per Mega Drive, dallo sviluppatore (Retro Sumus) che, sempre per Dreamcast, ha realizzato Xenocider. Mentre PixelHeart ha raccolto oltre 188 mila euro per lo sviluppo di GladMort, che uscirà anche su Neo Geo. Per Shadow Gangs Zero di JKM Corp (che uscirà su molte piattaforme, oltre che su Dreamcast) sono stati raccolti più di 120 mila euro.
Tutto ciò accadeva negli anni in cui sul mercato si sono succedute PS3, Xbox 360 e Wii; e poi PS4, Xbox One e Wii U. E accade oggi che parliamo di PS5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.
La domanda quindi potrebbe venire spontanea: perché sviluppare ancora oggi su Dreamcast?
“Innanzitutto, penso che il Dreamcast offra molta potenza rispetto alla maggior parte delle console classiche”, risponde Thorpe. “Il Dreamcast è ottimo per i giochi 2D e ha un sacco di funzionalità sorprendentemente avanzate per i giochi 3D. Stiamo persino vedendo giochi che ora hanno la possibilità di giocare online, come Driving Strikers”.
L’infrastruttura online ufficiale di SEGA non è più disponibile. Ma giocare online su Dreamcast è ancora possibile e tanti lo fanno. E c’è pure chi ordina una pizza, navigando sul web con il Dreamcast.
Fra le persone che oggi lavorano ancora sul Dreamcast c’è Ross Kilgariff. È un programmatore per Ninja Kiwi, sviluppatore neozelandese di videogiochi come Bloons TD5 e SAS: Zombie Assault IV. Ma ha fondato anche Orc Face Games, che include anche altre persone e al momento sta sviluppando HarleQuest; che uscirà nel 2025 su Dreamcast e su Steam.
Si tratta di un dungeon crawler. Quindi lo scopo è avventurarsi nei dungeon, esplorare e affrontare i nemici che si incontrano. Per realizzarlo Orc Face Games ha avviato una campagna su Kickstarter, con cui ha raccolto oltre 15 mila euro.
Il Dreamcast, poi, ha alcune caratteristiche che le altre piattaforme non hanno: la Visual Memory Unity, che include uno schermo, oltre a permettere di salvare i dati può essere anche un dispositivo indipendente.
“La versione [di HarleQuest] per Dreamcast avrà l'opzione di mettere la minimappa sulla VMU, lasciando più spazio sullo schermo per l'azione”, spiega Kilgariff parlando delle differenze rispetto alla versione Steam. “A parte questo, le due versioni saranno molto simili. Puntiamo a mantenere lo stesso stile tra le due versioni. La versione per PC non è ‘HD’ o qualcosa del genere”.
Non sempre i nuovi videogiochi vogliono riprendere l’atmosfera e il design dei videogiochi di inizio 2000. HarleQuest, per esempio, “mira a essere un misto fra la grafica degli anni Novanta e un design più moderno”, aggiunge Kilgariff. “Fortunatamente possiamo contare su 25 anni di progressi nella progettazione dei giochi e ci auguriamo che HarleQuest sia sorprendentemente moderno”.
Altre persone invece si sono concentrate sul portare titoli che su Dreamcast non hanno mai ricevuto versioni ufficiali, come Doom 64. Mentre a fine anno si terrà la DreamDisc ‘24: i migliori videogiochi presentati saranno raccolti in un CD che verrà poi venduto.
In assenza di SEGA, oggi si sviluppa su Dreamcast grazie a strumenti di sviluppo alternativi, come il sistema operativo KallistiOS, e soprattutto grazie al fatto che il Dreamcast è compatibile anche con i CD.
Durante il ciclo vitale del Dreamcast il supporto al formato MIL-CD (che sta per Music Interactive Live CD) aprì la porta alla pirateria. Con alcune versioni successive del Dreamcast, SEGA tolse la compatibilità con il formato MIL-CD; ma la maggior parte delle unità che si possono trovare in vendita sono compatibili.
È curioso che invece oggi i CD - pur più limitati rispetto al formato GD-ROM della console - siano il principale modo in cui la comunità non solo sta preservando il Dreamcast, ma continua a realizzare nuovi contenuti per questa console.
“Se ci fosse stato solo il GD-ROM probabilmente sarebbe stato impossibile o comunque molto difficile avere uscite postume”, ha detto Johannes Graf in un’intervista.
Oltre ai videogiochi, la comunità sta lavorando a nuove versioni della VMU, con schermo migliore per esempio; mentre altre aziende realizzano controller wireless più adatti ai picchiaduro.
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…mentre quelli vecchi vengono tradotti
Ci sono voluti due anni di lavoro affinché un gruppo di persone concludesse una traduzione non ufficiale di Nakoruru: The Gift She Gave Me. È uno spin-off del picchiaduro Samurai Shodown uscito nel 2002 su Dreamcast solo in Giappone. Fino al 2023, quindi, era molto poco accessibile a chiunque non sapesse leggere il giapponese.
Fra i membri del gruppo che ha lavorato alla sua traduzione c’era Derek Pascarella. “Al momento ho sviluppato patch di traduzione per 19 giochi: quattordici per il Dreamcast, due per il Saturn e tre per l’FM Towns (computer di Fujitsu della fine degli anni Ottanta, ndr)”, dice a Insert Coin. “Lavoro come programmatore/hacker su questi progetti e a volte mi occupo anche di tutta della grafica o di una parte, oltre alla revisione dei testi. Tuttavia, collaboro con altri, specialmente per la traduzione. Un team di sviluppo per una patch di traduzione è una combinazione incredibile di talento e passione”.
Naturalmente i videogiochi non vengono ripubblicati con dentro la traduzione. Perciò, ci sono due modi per poter giocare ai videogiochi tradotti; sempre nel contesto della compatibilità del Dreamcast con i CD.
La prima opzione è masterizzare il gioco tradotto e poi giocarlo su un Dreamcast originale.
La seconda prevede l’utilizzo di un ODE (Optical Disk Emulator), cioè un dispositivo che va installato al posto dell’unità ottica del Dreamcast; e che emula, appunto, il suo funzionamento permettendo di caricare i videogiochi dentro a una scheda di memoria.
“Gli utenti con ODE (ad esempio, GDEMU, MODE, USB-GDROM) possono semplicemente applicare la patch al dump GDI originale e poi giocare sulla loro console come se fosse un qualsiasi altro software commerciale”, spiega Pascarella.
Al di là della questione tecnica, ci si potrebbe chiedere il perché di un tale impegno per tradurre videogiochi che, non avendo avuto una distribuzione in Europa o in Nord America, potrebbero essere semi-sconosciuti.
“Non lavoro mai su questi giochi con l'obiettivo di servire un certo tipo di pubblico”, risponde Pascarella. “Mi piace il lavoro, è incredibilmente gratificante. Detto questo, penso sempre ai giocatori e adoro restituire qualcosa a una scena che mi ha dato tanto in modo così generoso. Ci sono molte, moltissime persone che nel 2024 amano giocare a oscuri videogiochi giapponesi tradotti in inglese, proprio come è accaduto ai tempi della prima patch di traduzione in inglese sviluppata decenni fa. Inoltre, non tutti questi giochi sono sconosciuti. Diversi su cui ho lavorato personalmente sono titoli che i fan desiderano giocare in inglese da molto tempo, come ‘Cool Cool Toon’”.
Il Dreamcast, oggi
Durante il suo ciclo vitale, il Dreamcast ha venduto meno di dieci milioni di unità. Vuoi perché è stata l’ultima console di SEGA; vuoi per videogiochi distintivi come Rez o Shenmue o Jet Set Radio; vuoi perché ha fallito giocando la sua migliore partita; vuoi per tutti questi motivi, e forse altri ancora, attorno a questa console c’è quasi un'aura mistica, che persiste ancora oggi.
“Penso che tutto ruoti attorno ai giochi”, sottolinea Thorpe. “Gli sviluppatori di SEGA sapevano che il loro destino nel mercato delle console, e forse anche la sopravvivenza dell'intera azienda, dipendeva dal successo del Dreamcast. Credevano con tutto il cuore che il modo migliore per uscire da quella situazione di crisi fosse realizzare giochi brillanti e innovativi e, sebbene non abbiano avuto successo commerciale, hanno sicuramente ottenuto un grande successo creativo in un breve lasso di tempo. Il sistema non ha avuto una lunga vita ufficiale, ma ci ha sicuramente regalato un sacco di bei ricordi mentre era in circolazione”.
Vengono pubblicati nuovi videogiochi, escono nuove periferiche e nuovi contenuti: si può quindi pensare a Dreamcast come a una console attuale, in un certo senso. Ma quelli che vediamo attorno a questa console è considerabile un mercato? Oppure si tratta di progetti per appassionati destinati ad altri appassionati?
“È corretto dire che la maggior parte degli sviluppatori che realizzano giochi per Dreamcast non ci guadagnano da vivere”, dice Thorpe.
“C'è sicuramente un gruppo di persone appassionate che compreranno qualsiasi nuovo gioco, purché la qualità sia buona”, sostiene Kilgariff sull’attuale scena attorno al Dreamcast. “Attualmente costa molto in termini di tempo e sforzi realizzare un nuovo gioco per Dreamcast e in genere sono un atto d'amore”.
L’elemento più particolare è che oggi il Dreamcast sembra più amato di quanto lo fosse negli anni Duemila: la comunità di appassionati se ne sta prendendo cura.
L’aspetto più affascinante di tutta questa situazione, infatti, è che il Dreamcast non è più una console di SEGA, che, in un certo senso, ha scelto di abbandonarla per ragioni commerciali: oggi il Dreamcast è della sua comunità. Che produce nuovi videogiochi, ne mantiene viva la memoria, costruisce nuovi contenuti editoriali e realizza nuove periferiche. E lo tratta come se fosse una console dell’attuale generazione. Mai morta, appunto.
Le altre notizie, in breve
Le vendite in Europa a ottobre
A ottobre sono stati venduti 18,5 milioni di videogiochi in Europa, il 12,4% in più rispetto all’anno scorso, secondo l’elaborazione di GSD. Il videogioco più venduto è stato Call of Duty Black Ops 6, che è andato meglio, nei primi giorni di disponibilità, di Modern Warfare 3, ma peggio di Modern Warfare 2. Bisogna considerare, però, che per la prima volta è disponibile dal lancio su Game Pass; e ciò, ovviamente, ha influenzato le vendite. La Top 10 include anche: EA Sports FC 25, Dragon Ball Sparkling! Zero, Hogwarts Legacy, Super Mario Party Jamboree, Silent Hill 2, Dragon Age: The Veilguard, Grand Theft Auto 5, The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom e Undisputed. In tutto sono state vendute 422 mila console, il 26% in meno dell’anno scorso. Sono stati venduti 1,4 milioni di accessori (-13%).
Le vendite negli Stati Uniti a ottobre
A ottobre negli Stati Uniti sono stati spesi 4,7 miliardi di dollari nei videogiochi, il 10% in più dell’anno scorso. Il videogioco più venduto, come in Europa, è stato Call of Duty: Black Ops 6 ed è già il terzo videogioco più venduto dell’anno nel Paese, secondo la rilevazione di Circana. Nell’hardware sono stati spesi 249 milioni di dollari, il 23% in meno.
Final Fantasy XIV arriverà su mobile
Square-Enix ha annunciato Final Fantasy XIV Mobile, edizione del suo videogioco online che debutterà su iOS e Android e sarà gratuito. Square-Enix supervisionerà il progetto, che sarà sviluppato da Lightspeed, che fa parte del gruppo Tencent. Non c’è ancora una data di uscita, ma sul sito ufficiale è possibile preregistrarsi. Sappiamo solo che debutterà prima in Cina e poi, in un secondo momento, nel resto del mondo.
La divisione mobile di PlayStation ha un nuovo capo
Olivier Courtemarche è il nuovo responsabile di PlayStation Mobile, che supervisiona i progetti per smartphone e tablet, ha segnalato Mobilegamer. Courtemarche ha precedentemente lavorato in Zynga e in Meta, ma lavora in Sony dal 2022, sempre in ambito mobile. Un’altra aggiunta è Justin Kubiak, che ricoprirà il ruolo di responsabile dello sviluppo del business mobile e delle collaborazioni. Anche Kubiak è in Sony dal 2022 e precedentemente ha lavorato in Scopely, NCSoft e Samsung.
Le candidature dei The Game Awards
Sono stati annunciati i videogiochi candidati ai The Game Awards, che per popolarità e spinta mediatica sono i premi più considerati dell’industria. Per il titolo di miglior videogioco dell’anno sono candidati: Astro Bot, Balatro, Black Myth: Wukong, Elden Ring: Shadow of the Erdtree, Final Fantasy VII: Rebirth e Metaphor: ReFantazio. In tutto, Astro Bot e Final Fantasy VII: Rebirth hanno ricevuto sette candidature, Metaphor: ReFantazio sei candidature e Balatro e Silent Hill 2 cinque.
Ancora più in breve
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Lo sviluppatore di Unknown 9: Awakening, Reflector Entertainment, ha comunicato che licenzierà il 18% del personale. Dal 2020 Reflector Entertainment fa parte di Bandai Namco
Oltre 3 milioni di persone in Italia seguono gli esport, anche solo con contenuti web, almeno una volta alla settimana
Le vendite di Dragon Quest III HD-2D sono andate molto, molto bene in Giappone
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Pokémon TCG Pocket ha generato ricavi per oltre 120 milioni di dollari dal lancio di fine ottobre, secondo le stime. Significa oltre 6 milioni al giorno
Alan Wake 2 ha venduto 1,8 milioni di copie dal lancio
Mentre STALKER 2, pubblicato nei giorni scorsi, ha già venduto un milione di copie
il Dreamcast ha un fascino tutto suo: come SNES è ancora una decente macchine 2d, il Dreamcast (a differenza di PS1) offre ancora un decente 3d. È una console "morta" a differenza di Xbox e PS2 che poi hanno avuto generazioni successive. Meritava un futuro e quindi ci sta che nei ricordi di tanti si voglia dargli il futuro che meritava