Il lato b di Devolver Digital
Il publisher "ribelle" scopre l'efficienza. Dietro l’ironia, i numeri: più sequel e meno sperimentazione.
Microsoft non è diversa da Amazon. E per molti sviluppatori, questo è un problema. Non tanto perché entrambe sono multinazionali che valgono migliaia di miliardi di dollari. Ma perché, in entrambi i casi, sono partner e concorrenti allo stesso tempo.
Sul marketplace di Amazon ogni venditore può mettere in vetrina i suoi prodotti. Ma Amazon produce e vende anche tablet, TV, chiavette HDMI, prodotti per la casa connessa; e una linea “Basics” per qualsiasi cosa, dagli zaini alle batterie. Vende i suoi prodotti accanto a quelli degli altri venditori. E li spinge, li promuove, li fa apparire prima. Ti ospita, ma gioca contro di te.
Game Pass funziona sempre più in modo simile. E lo abbiamo visto chiaramente negli ultimi giorni.
Clair Obscur: Expedition 33, videogioco di ruolo sviluppato da Sandfall Interactive, è arrivato su Game Pass il 24 aprile. Le recensioni lo stanno premiando. Eppure, due giorni prima, senza alcun annuncio anticipato, Microsoft ha lanciato sul servizio il remake di The Elder Scrolls IV: Oblivion. Che è di Bethesda. Che è di Microsoft, appunto. Oblivion, oltre a essere un classico amato, è anche un videogioco di ruolo gigantesco. Perciò si rivolge allo stesso pubblico di Clair Obscur.
Ora, è vero che questa tensione non è nuova. Nintendo, Sony e Microsoft pubblicano giochi di prime parti da sempre, e da sempre guadagnano anche dalle terze parti. Ma il modello di Game Pass rende questa competizione molto più diretta e opaca.
Perché non è solo una questione di “quali giochi stanno sullo scaffale”. È una questione di attenzione, tempo, algoritmo, priorità visiva, notifica push. Se sei abbonato a Game Pass e Oblivion appare in prima pagina, lo scarichi. Magari anche solo per nostalgia. E se lo scarichi, forse Clair Obscur lo provi fra tre settimane. O mai.
Il problema è proprio questo: Microsoft sa esattamente quando pubblicherà un suo gioco. Sa quando pubblicherà un trailer, una rimasterizzazione, un’espansione. Sa cosa succederà nel suo ecosistema e può decidere con un giorno di anticipo di spingere un proprio titolo invece che uno di un partner. Viceversa, lo sviluppatore terzo no: non ha visibilità su nulla.
È un equilibrio complicato: Game Pass è visibilità, è accesso, è pubblico potenziale. Ma è anche un campo di gioco dove chi lo possiede può sempre alzare la posta. E sappiamo bene chi fra i due - lo sviluppatore di turno o Microsoft - ha più da perderci.
L’editore del gioco, Kepler Interactive, ha ironizzato sulla faccenda richiamando l’effetto “barbenheinmer”, quando al cinema, a metà del 2023, c’erano in concomitanza due film tanto diversi fra loro: Barbie e Oppenheimer, appunto. Ma sono due film che insieme durano meno di cinque ore: potevano spalleggiarsi (anche se questo effetto venne spinto dal pubblico, non dalle case cinematografiche). Mentre da solo Oblivion può durare venti volte tanto e coprire completamente Clair Obscur.
A pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca, si dice. E dunque, quando il tuo partner pubblica un classico da cento ore nel tuo stesso genere, due giorni prima di te, forse non è una coincidenza. Forse è strategia.
Massimiliano
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C’è la Devolver Digital che conosciamo tutti. Quella che si veste da punk dell’industria, che mette in scena conferenze stampa deliranti, tra finti amministratori delegati, sangue finto e ironia reale. Quella che annuncia i ritardi dei giochi con un evento chiamato Delay Awards. Quella che ha reso popolari giochi come Hotline Miami, Enter the Gungeon, Loop Hero e Cult of the Lamb.
Poi c’è l’altra Devolver.
Quella che dal 2021 è quotata in borsa, presenta bilanci agli investitori, taglia personale, pianifica il ritorno alla redditività trimestre dopo trimestre e parla con la voce piatta delle aziende da riunione Zoom.
Il punto, oggi, non è che esistano due Devolver. Il punto è che non puoi ignorarne una, solo perché ti diverte l’altra.
I numeri (seri) di una società (apparentemente folle)
Il 2024 è stato, a tutti gli effetti, un anno positivo per Devolver Digital. Il fatturato è salito a 104,8 milioni di dollari, con una crescita del +13% rispetto al 2023. Ancora più significativo l’aumento del margine lordo, che passa da 24,5 a 30,1 milioni di dollari, grazie a una strategia molto precisa: ridurre le royalty verso terzi e aumentare il peso delle sue proprietà intellettuali, che hanno margini più alti.
L’EBITDA rettificato è tornato positivo dopo la perdita del 2023, attestandosi a 5,1 milioni: segno che la società ha contenuto le spese senza sacrificare troppo la produttività.
Eppure, tutto questo è stato ottenuto anche grazie a scelte molto meno iconiche. Per esempio:
licenziamenti e ristrutturazioni in tre studi (Nerial, Artificer e Good Shepherd), con tagli al personale superiori al 40%;
una riduzione dell’organico totale, da 303 (fine 2023) a circa 270 dipendenti oggi;
una contrazione degli investimenti medi per ogni titolo di terze parti, scesi da 2,99 a 1,04 milioni in tre anni.
Il bilancio dice: efficienza. La narrativa pubblica dice: anarchia. Due facce dello stesso business.
La strategia: meno rischio e più riciclo
Il cuore della nuova Devolver non batte per l’esperimento. Batte per la proprietà intellettuale.
Lo dimostra la nuova distribuzione degli investimenti: il 58% del budget dell’anno fiscale 2025 per gli investimenti andrà nelle proprietà intellettuali di prime parti e la quota maggiore, il 62%, sarà dedicata a titoli già esistenti.
Esempi concreti sono il seguito di Gorn, da poco pubblicato; il seguito di Enter The Gungeon; e uno spin off di Astroneer.
Il messaggio è chiaro: se una cosa ha funzionato, rifalla. Se è amata, aggiungi contenuti aggiuntivi. Se è vecchia, rifalla meglio e chiamala “Definitive Edition”.
Questo approccio ha già pagato. Il primo contenuto aggiuntivo di Astroneer, intitolato Glitchwalkers, ha generato un aumento del 900% delle entrate nel mese di lancio. E il più recente contenuto aggiuntivo di Cult of the Lamb, il quarto dal lancio, ha incluso per la prima volta un fumetto interattivo: i ricavi sono saliti del 280%.
Quello che prima era un catalogo indie, ora è un portafoglio. Uno da spremere con cura.
Back catalogue: il vero motore
Devolver ha pubblicato dieci giochi nel 2024, con un punteggio medio Metacritic di 79: il migliore della sua storia. Eppure il grosso del fatturato non arriva dai giochi nuovi.
L’88% delle entrate proviene dal catalogo arretrato, da titoli pubblicati anche cinque o sei anni fa.
Perché funzionano? Perché sono stati espansi, ripubblicati, scontati, localizzati, portati su nuove piattaforme, messi nei bundle, inclusi nei pass.
È la logica di Netflix applicata al publishing: non serve sempre una nuova serie, basta che la vecchia continui a performare.
La classifica del successo
Ecco i dieci giochi che, secondo Devolver, hanno incassato di più nella sua storia::
Molte di queste proprietà intellettuali oggi sono diventate “universi”: sequel, edizioni migliorate, aggiornamenti continui.
Il paradosso Devolver
Tutto questo non è un tradimento. È un’evoluzione inevitabile per chi entra nella logica dei mercati finanziari. Ma è anche un paradosso interessante: Devolver oggi si comporta sempre più come le aziende che ha sempre preso in giro. E che in un certo senso continua a deridere: solo che fa parte di quel circoletto.
Licenzia, razionalizza, taglia, ottimizza. E mentre nei suoi trailer spara alle convenzioni dell’industria, nei board meeting si attiene perfettamente a quelle stesse convenzioni.
Forse non c’è nulla di male. Forse è il prezzo per restare vivi in un settore dove il nuovo incuriosisce ma si compra il vecchio. Ma allora viene da chiedersi: fino a quando potrà permettersi di fare la voce fuori dal coro, quando la musica la sta scrivendo come tutti gli altri?
Le altre notizie, in breve
Il remake di Oblivion è ufficiale
Bethesda ha svelato The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered, cioè una versione restaurata del gioco con il motore grafico Unreal Engine 5 di cui si è occupata Virtuos Entertainment, specializzata in questo tipo di operazioni. La nuova versione di Oblivion, originariamente uscito nel 2005, è già disponibile su PC e console, anche nel Game Pass. Include le espansioni Knights of the Nine e Shivering Isles. Fra i miglioramenti, oltre alla risoluzione 4K, ci sono nuove texture e nuovi effetti di illuminazione oltre a nuove animazioni per le armi, le magie e i personaggi e lo scorrere del tempo.
Ghost of Yotei uscirà a ottobre
Sony ha svelato la data di uscita di Ghost of Yotei, seguito di Ghost of Tsushima e ancora sviluppato da Sucker Punch: sarà disponibile su PlayStation 5 il 2 ottobre. C’è anche un nuovo trailer. Oltre all’edizione standard, saranno disponibili un’edizione digitale deluxe e un’edizione fisica da collezione, che includerà, fra le altre cose, una riproduzione in resina della maschera della protagonista e una riproduzione della sua fascia. Non si conosce, per ora, il prezzo di questa edizione.
In Giappone c’è molto interesse per Switch 2
Nintendo ha comunicato, tramite un post pubblicato su X a firma del suo presidente, Shuntaro Furukawa, di aver ricevuto 2,2 milioni di richieste per poter preordinare una Nintendo Switch 2 attraverso il suo negozio online. Furukawa ha spiegato che tale numero “supera di gran lunga le nostre aspettative iniziali e supera anche il numero di console Nintendo Switch 2 che potranno essere consegnate tramite il My Nintendo Store il 5 giugno”. I partecipanti alla prima fase saranno trasferiti alla seconda fase delle richieste, che si terrà in un secondo momento; ma anche così, ha detto Furukawa, le scorte non basteranno.
Le vendite a marzo negli Stati Uniti
A marzo negli Stati Uniti sono stati spesi 4,68 miliardi di dollari, il 6% in meno di un anno fa. Il calo più evidente è nelle console: -25%. Il videogioco più venduto è stato Assassin’s Creed Shadows, il cui debutto è terzo per la serie di Ubisoft dietro a Valhalla e Assassin’s Creed III. Ha superato MLB The Show 25 e Monster Hunter Wilds. Sono entrati nella Top 10 anche WWE 2K25 (quarto), Split Fiction (quinto) e Bleach: Rebirth of Souls (nono). Il videogioco più venduto dall’inizio dell’anno rimane Monster Hunter Wilds, seguito da Assassin’s Creed Shadows e Kingdom Come: Deliverance 2. Su mobile, che ha registrato un calo del 6%, il videogioco su cui è stato speso di più è stato Monopoly Go, seguito da Royal Match e Candy Crush Saga.
I videogiochi più seguiti su Twitch nel 2024
Twitch ha pubblicato la classifica dei primi cinque videogiochi più seguiti sulla piattaforma, per quantità complessiva di ore viste, dello scorso anno. Il primo è Grand Theft Auto V, con oltre 1,4 miliardi di ore. Seguono League of Legends (1,19 miliardi), Valorant (804 milioni), Fortnite (539 milioni) e Call of Duty (451 milioni). Complessivamente, sono state spese più di 15,6 miliardi di ore sui contenuti videoludici su Twitch.
Ancora più in breve
FBC: Firebreak, videogioco online spin-off di Control di Remedy Entertainment, uscirà il 17 giugno
Il rifacimento di Resident Evil 4 ha venduto dieci milioni di copie. È il gioco della serie ad aver raggiunto questo traguardo più velocemente
Capcom, SEGA, Square-Enix e Taito collaboreranno per preservare a dovere il materiale di sviluppo dei loro videogiochi del passato, come illustrazioni e bozzetti
L’amministratore delegato e co-fondatore di Discord, Jason Citron, lascerà la società. Al suo posto arriverà Humam Sakhnini, ex presidente di King ed ex vicepresidente del consiglio di amministrazione di Activision Blizzard
11 Bit Studios ha annunciato un rifacimento del primo Frostpunk (2018): sarà fatto con Unreal Engine 5, includerà nuovi contenuti rispetto all’originale e uscirà nel 2027
Ziff Davis, editore, fra gli altri, di Eurogamer e IGN, ha denunciato OpenAI, produttore di ChatGPT, per violazione del diritto d’autore
Da leggere
Come dirottare in modo queer un videogioco - Matteo Lupetti, The Bunker
È uno spunto molto interessante quello sul Pass, non conosciamo mai gli accordi e potrebbe dover pagare degli ectra per download, ma forse il caso specifico non è il migliore. Visto che i soldi per 33 li ha cacciati, davvero avrebbe senso per lei tagliarsi le palle? Un 33 forte è anche un Pass forte, un motivo in più per sposare un modello che ti "regala" bei giochi a poco prezzo no?
A me la riflessione è piaciuta parecchio invece e concordo molto, del resto Microsoft con Xbox e game pass ha bisogno di fare vedere (ormai in quanto editore multipiattaforma conclamato) che i suoi titoli siano giocati e recepiti da milioni di giocatori e non tanto i prodotti di terze parti... La vedo così, del resto è lo stesso motivo che ha spinto a pubblicare anche su PlayStation oltre a quello ovviamente economico