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dic 18, 2022Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco

Sempre un punto di vista originale, una capacità di approfondimento e un modo di spiegare fenomeni anche ostici in maniera abbordabile ed esaustiva! Un ottimo lavoro. Buone feste, ci rileggiamo nel 2023

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dic 24, 2022Messo Mi piace da Massimiliano Di Marco

Ritorno sulla situazione dei regali alle redazioni e delle “prebende” che vengono fatte da distributori, sviluppatori, case di produzione. Sfogliando Instagram vedo molte redazioni di testate che si occupano di videogiochi, testate molto famose, che mettono reels con quello che viene mandato loro come regalo, aggiungendo magari anche un bel link sponsorizzato. Il Re è nudo e nessuno ha il coraggio di dirlo? La credibilità di un giornale, di un sito e ingenerale di coloro che fanno informazione è legata alla loro imparzialità, al loro essere sopra le parti. Sembrare di essere “al soldo” di una determinata casa produttrice, come dice giustamente Massimiliano, crea una perdita enorme di credibilità, facendo sentire il lettore che cerca informazioni preso in giro. Se l’informazione è pilotata allora viene subito da pensare che le valutazioni, i voti siano artefatti, per compiacere chi manda oltre che i codici dei giochi, anche regali e viaggi pagati. Avendo collaborato con piccole redazioni di testate minori, più volte ho ricevuto velati consigli di “trattare bene” un determinato titolo, altrimenti il distributore ci avrebbe messo nella “blacklist” e non sarebbero arrivato altri codici. Da parte mia ho sempre cercato di essere coerente con la mia etica, ma vi assicuro che non è facile. I ricatti sono presenti, anche se nessuno lo ammetterà mai direttamente, e ci sono pressioni indirette pesantissime e per i siti piccoli non ricevere i codici vuol dire decretarne la chiusura. Bisogna quindi pubblicare i comunicati stampa, che rendono il reparto “news” uguale identico per ogni redazione, dare dei voti “congrui” ai codici che vengono passati col contagocce, con la speranza di ottenerne altri. Non ho mai collaborato con grandi redazioni, ma ho avuto la possibilità di leggere sfoghi di redattori che hanno vissuto bene o male le stesse vicissitudini, su scala diversa. Ho voluto condividere con voi la mia esperienza perché vorrei che si aprisse un serio dibattito su questo argomento e che si ritornasse alle origini della critica videoludica, magari imperfetta, naïf, rozza, ma indubbiamente sincera. Rileggere oggi articoli di Saladini, Toniutti, Paglianti per rimanere in campo italiano, ti fa rendere conto di quanto loro e i loro colleghi cercassero di passare al lettore quante più informazioni possibili affinché diventasse un compratore informato, mettendoci una buona dose di competenze tecniche, ma soprattutto di passione

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