Uno sviluppo imprevisto
Per l'autorità antitrust britannica se Microsoft comprasse Activision Blizzard King, non ci sarebbero problemi nel mercato console.
Accade spesso che una nuova espressione venga praticamente messa ovunque. E che all’improvviso quella cosa sembri essere nella testa di tutti e ci si può chiedere se sia frutto del caso o di un’azione concertata fra vari attori.
Altre volte, e adesso ci arrivo, accade un’altra cosa: un prodotto, un servizio o un elemento di quel prodotto o di quel servizio viene spacciato come qualcosa di più incredibile di quanto sia. Perché c’è da rincorrere una tendenza o una nuova “parola magica” - come scrissi agli albori della campagna di comunicazione sul metaverso.
Nei giorni scorsi, Ubisoft ha annunciato, con una certa enfasi, l’implementazione di uno strumento chiamato Ghostwriter, che servirà a chi lavora ai dialoghi dei personaggi non giocanti, quindi quelli secondari, per velocizzare i processi.
In pratica, inserisci una frase e Ghostwriter crea varie versioni di quei dialoghi sulla base dell’emozione che si vuole scaturire nell’utente finale. Poi scrittori e scrittrici possono cancellare o modificare quella bozza.
Viene definito come uno strumento basato sull’Intelligenza Artificiale, che è il termine che oggigiorno attira più interesse, curiosità e investimenti, sicuramente da dopo che OpenAI ha tirato fuori ChatGPT: quel servizio che tutti stanno usando per creare storie, articoli e poesie.
A guardare Ghostwriter, però, diventa evidente che chiamare Intelligenza Artificiale quella cosa lì è piuttosto esagerato. Si potrebbe persino ragionare su se sia appropriato definire Intelligenza Artificiale ChatGPT, ma non voglio addentrarmi troppo in questo discorso.
Sicuramente, in Ghostwriter, ci sono dinamiche basate sull’apprendimento automatico, che serve a migliorare di volta in volta i suggerimenti proposti da questo strumento. Ma come Photoshop permette di riempire il vuoto in un’immagine studiando il resto del contenuto e creando, quindi, qualcosa che prima non c’era in quel punto: ma nessuno ha mai pensato di parlare con tanta enfasi di quella funziona.
Sappiamo anche che sistemi simili, come ha spiegato tempo fa Matteo Sciutteri su Spaziogames, esistono da tempo: ma usare il termine Intelligenza Artificiale oggi è troppo ghiotto per avere più visibilità di quella che ci sarebbe stata in qualunque altro momento.
E infatti, anche Unity, che produce l’omonimo motore grafico usato da tantissimi videogiochi, sta preparando un annuncio che riguarda l’Intelligenza Artificiale.
Bisogna fare attenzione a non cascare tanto facilmente nella confusione e pensare che all’improvviso l’industria abbia scoperto l’Intelligenza Artificiale o che quest’ultima, in varie forme e a vario titolo, non sia mai stata parte del flusso di lavoro dei videogiochi.
È solo che oggi parlare di Intelligenza Artificiale fa tendenza.
Massimiliano
Confesso che mi è scappata una risata quando ho visto la notizia. Più che altro perché, dopo il tira e molla a cui si è assistito in questi mesi, che tutto sia arrivato a questa evoluzione, così imprevista peraltro, un po’ fa sorridere. O almeno, lo ha fatto fare a me, che sto seguendo la situazione da mesi e quindi mi sono anche destreggiato fra documenti e affermazioni e constatazioni e numeri. Giri, rigiri e svolte.
Bene, cos’è successo.
L’antitrust britannica - la Competition and Markets Authority (CMA) - ha pubblicato un nuovo documento come parte del processo che la porterà, a fine aprile, a pronunciarsi definitivamente sull’approvazione o meno dell’acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft.
Quanto scritto in quel documento cambia tutto.
Sicuramente cambia profondamente la narrazione di questa indagine - quella britannica, almeno: quella europea e quella statunitense procedono in modo indipendente - lasciando molto, molto più spazio a Microsoft di sghignazzare in faccia a Sony, società che più di tutte - anzi: è quasi l’unica - si è opposta all’operazione.
Qual è la novità
La novità è questa. Per la CMA il timore che l’acquisizione di Activision Blizzard King possa danneggiare la concorrenza nel mercato console non esiste più.
Rileggete quest’ultima frase perché si tratta di un cambio di narrazione importante.
Anche solo perché, pochi mesi fa, la stessa CMA disse, in un parere provvisorio, che se Microsoft avesse acquisito Activision Blizzard King, ciò avrebbe portato a “prezzi più alti, meno scelta e meno innovazione". In quel momento, stava andando nella direzione di Sony e dell’opposizione all’operazione.
Nel nuovo documento, invece, la CMA ha cambiato rotta. Perché? Perché sono emerse evidenze, dalla pubblicazione di quel parere provvisorio, che l’hanno portata a cambiare il modello matematico usato per definire i vari scenari ipotetici, alla base della valutazione finale.
In altre parole: la CMA ha aggiornato le sue analisi e ha stabilito che, a suo giudizio, non esistono più gli estremi per affermare che l’acquisizione possa far male alla concorrenza nel mercato console. E attenzione: sto continuamente sottolineando “mercato console” perché sul mercato cloud ci arriviamo dopo.
Vi cito alcuni passi essenziali del documento:
“Rimaniamo dell’opinione che l’acquisizione di CoD differisca significativamente da qualunque altra passata acquisizione di uno studio da parte di Microsoft, ma ora consideriamo le passate acquisizioni - molte delle quali sono state, in effetti, acquisizione di talenti con l’intenzione di creare nuovi contenuti esclusivi per Xbox - come meno significative nel fornire riflessioni rispetto alla strategia che Microsoft intende probabilmente seguire in relazione a CoD”;
“[…] abbiamo provvisoriamente concluso che Microsoft non avrebbe alcun incentivo a ingaggiare in una strategia di totale chiusura verso PlayStation usando CoD”;
“Abbiamo provvisoriamente concluso che, sebbene tali strategie possano degradare l’offerta di PlayStation in una certa misura, non influenzerebbero materialmente la sua capacità di competere" […]”.
Capisci che si tratta di un tale cambio di posizione che verrebbe da pensare che chi ha redatto questo documento sia un rappresentante di Microsoft. Cambio di posizione che arriva a un mese dal parere definito e quindi in una fase molto avanzata.
In altre parole: la CMA sta negando tutto ciò che Sony sta dicendo da mesi. Sta negando che Microsoft abbia alcun interesse a togliere Call of Duty da PlayStation; che per Sony, in ogni caso, sarebbe un danno irreparabile; e che questa operazione possa minare la concorrenza fra Xbox e PlayStation. I dati dicono il contrario, per la CMA.
Cos’è cambiato
La posizione è cambiata a seguito delle risposte ricevute dopo la pubblicazione del suo parere provvisorio, ha sottolineato Martin Coleman, a capo del gruppo di esperti indipendenti che sta conducendo l’indagine.
“Avendo considerato le prove aggiuntive fornite, abbiamo concluso provvisoriamente che la fusione non risulterà in una sostanziale riduzione della concorrenza nel settore dei servizi da gioco per console perché il costo per Microsoft di togliere Call of Duty da PlayStation sarebbe superiore a qualunque beneficio che otterrebbe da una tale azione”.
La CMA sceglie una posizione sulla base di un modello finanziario per “misurare gli incentivi finanziari a lungo termine di Microsoft nel rendere CoD un’esclusiva per Xbox”.
Il modello usa il cosiddetto “lifetime value” (o LTV) delle persone che “passano da PlayStation a Xbox a seguito di una strategia di totale chiusura come approssimazione dei guadagni di Microsoft da tale strategia e i ricavi persi da tutti i giocatori PlayStation di CoD come approssimazione delle perdite”.
In parole povere: se Call of Duty non viene più pubblicato su PlayStation, è vero che alcune persone potrebbero passare da PlayStation a Xbox, ma è anche vero che tante altre persone non lo farebbero e, quindi, non contribuirebbero più ai ricavi di Call of Duty. Così facendo, Microsoft ci perde o ci guadagna?
Così “il modello aggiornato” alla luce dei nuovi dati condivisi sia dalle parti direttamente coinvolte - Microsoft, Activision Blizzard King e Sony - sia dalle terze parti ha portato la CMA a una nuova posizione rispetto al mercato console.
“Considerata la magnitudine delle potenziali perdite previste in tutti gli scenari che abbiamo considerato plausibili, ora diamo significativamente più peso al modello LTV rispetto a quanto abbiamo fatto al momento del parere provvisorio”, ha specificato l’autorità.
Perciò, la CMA ha ridotto la portata della sua indagine.
E qui torniamo al mercato dei servizi in cloud, come Game Pass: quella parte resta invariata.
“Per evitare ogni dubbio, niente in questo Addendum rappresenta un cambiamento del nostro parere provvisorio in relazione ai servizi di cloud gaming fino a ora”, ha specificato la CMA nel documento.
Microsoft non ha potuto che accogliere positivamente la novità. “Apprezziamo la valutazione attenta e rigorosa della CMA delle prove e accogliamo il suo parere provvisorio aggiornato”, ha detto a The Verge Rima Alaily, vicepresidente corporate di Microsoft.
Per Sony, invece, le cose potrebbero essere un po’ diverse.
E ora?
Intanto, tre cose. Nonostante l’aggiornamento del parere della CMA:
l’antitrust statunitense, la Federal Trade Commission, continua a voler tentare di bloccare l’acquisizione. La prima udienza sarà in estate;
la Commissione Europea sta proseguendo la sua indagine e il parere sarà pubblicato a fine aprile;
la stessa CMA deve esprimersi sul settore dei servizi in cloud. Anch’essa lo farà a fine aprile.
Detto ciò, una parere così netto da parte di una delle tre principali autorità antitrust coinvolte è un colpo difficile da sostenere per Sony.
Perché mentre Nintendo, Nvidia e altri servizi di cloud minori hanno accettato un accordo decennale che vincola Microsoft a portare Call of Duty o tutti i giochi Xbox su altre piattaforme, Sony ha sempre e solo risposto: “No”. E anzi, ha aggiunto che nessun accordo sarebbe mai stato abbastanza.
Naturalmente, né Sony né Microsoft sono pazze. Sono due società che fanno i loro interesse economici e fra quest’ultimi c’è anche quello di una proficua collaborazione: a Microsoft serve PlayStation per Call of Duty e a Sony serve Call of Duty per…be’, per fare soldi.
Perciò, è ampiamente probabile che Sony possa fare retromarcia e rimettersi a parlare con Microsoft di un simile accordo per assicurarsi, almeno per 10 anni, che Call of Duty resti lì dov’è e non cambino le dinamiche. Just in case, come dicono gli inglesi.
D’altronde, se da mesi insiste nell’affermare, a ragione, che Call of Duty è insostituibile e che sviluppare una produzione di simile valore è molto complesso - anche qui: è un fatto - ora non può certo tirarsi indietro.
Le altre notizie, in breve
Spesi 23 mila dollari per comprare tutti i giochi di Wii U e 3DS
Lo youtuber noto come "The Completionist" ha speso, nel giro di quasi un anno, più di 23.000 dollari per comprare tutti i giochi sugli eshop di Wii U e 3DS, che saranno chiusi il 31 marzo. Ora, ha annunciato che donerà quei giochi all'organizzazione non a scopo di lucro Video Game History Foundation, che si. Occupa di preservazione dei videogiochi.
Licenziamenti anche in Twitch
Come parte delle 9.000 persone che saranno licenziate da Amazon, 400 persone lascerannno Twitch, ha spiegato, in una nota, il presidente della società Dan Clancy. Da una circolare interna, il cui contenuto è stato letto da Polygon, emerge che le persone coinvolte non sanno di esserlo. Vale a dire che si sa che 400 persone verranno licenziate, ma nessuno ha detto ancora chi.
Electronic Arts chiuderà alcuni giochi
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A che è punto è il mercato della realtà virtuale
Per Multiplayer ho scritto un approfondimento sul mercato della realtà virtuale, facendo il punto dei dati di mercato e delle previsioni.
Playtika, alla fine, non comprerà Rovio
L'offerta di Playtika per acquisire Rovio, produrre di Angry Birds, è finita in niente. Rovio ha spiegato che le discussioni preliminari "sono finite", ma senza arrivare a una compravendita. Rovio proseguirà la stessa discussione con altri possibili compratori.
Counter-Strike 2 è ufficiale
Valve ha confermato Counter-Strike 2, di cui si parlava da tempo ufficiosamente. In realtà, è un aggiornamento gratuito per Counter-Strike: Global Offensive, ma sarà rilevante: il gioco passerà al motore grafico Source 2, avrà mappe migliorate, alcune riprogettate da zero, e miglioramenti anche ai server di gioco. Counter-Strile 2 uscirà nel corso dell'estate.
Spesi 820 milioni di dollari sull'Epic Games Store nel 2022
Epic Games ha rivelato un po' di dati sul suo negozio per PC, l'Epic Games Store. Nel 2022 sono stati spesi 820 milioni di dollari, in calo del 2% su base annua, ma è aumentata del 18% la spesa per i giochi di terze parti.
Il picco di utenti giornalieri attivi è stato di 34,3 milioni; quello mensile di 68 milioni (in crescita del 10%). In tutto sono stati scaricati 700 milioni di giochi regalati dall'Epic Games Store.
Atari ha comprato Night Dive Studios
Atari ha annunciato l'acquisizione di Night Dive Studios per 10 milioni di dollari. Ulteriori 10 milioni di dollari potranno essere versati in base alle "future prestazioni" di Night Dive.
Night Dive ha molta esperienza nella rimasterizzazione e nel rifacimento di giochi classici: al momento sta lavorando al remake di System Shock e alla nuova versione di System Shock 2.
Lo sviluppo di “Project Sirius” è ripartito da capo
Quando CD Projekt ha presentato la sua lista di progetti futuri, c’era anche una produzione di Molasses Flood: un gioco di ruolo a mondo aperto ambientato nel mondo di The Witcher. Bene: lo sviluppo di quel gioco è stato azzerato e si ricomincerà da capo. Anche per tale ragione, la società ha rivisto lievemente i suoi conti.
“La summenzionata decisione è basata sui risultati di una valutazione della portata e del potenziale commerciale dell’idea originale di Project Sirius e al lavoro in essere per formulare un nuovo framework per questo progetto”, si legge nella nota.
Ricordi Wordle?
È un gioco basato sulle parole che è diventato virale all’inizio del 2022. Poi se l’è comprato il New York Times, che ha un’ampia sezione sui videogiochi, come i cruciverba. Un anno dopo, Wordle va ancora molto bene.
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Ho notato anche io come ormai la "Intelligenza artificiale" come termine, sia diventato il nuovo modo per dare importanza ad un discorso, ad una articolo, ad un nuovo prodotto.
Il termine viene abusato oppure utilizzato fuori contesto solo per dare rilevanza e sottolineare al lettore o al consumatore che anche un determinato prodotto, una determinata azienda non possono fare più a meno di qualcosa che nemmeno si comprende. Lo sviluppo delle IA e del "machine learning" è un campo molto vasto, articolato e anche minato, perché le conseguenze dell'applicazione concreta di intelligenze artificiale non sono chiare nemmeno ai loro sviluppatori.