E Tomonobu Itagaki?
Ha diretto Dead or Alive e il reboot di Ninja Gaiden negli anni Duemila, ma da tempo si sono perse le tracce e le ultime opere a cui ha lavorato sono state così così
Nel 2004 Ninja Gaiden per Xbox ripropose, in chiave ammodernata, una serie di Tecmo che era nata molti anni prima, nel 1988. La direzione di quello che oggi chiameremmo un “reboot” - un nuovo punto d’ingresso in una serie che ha già diverse iterazioni - venne affidata a Tomonobu Itagaki, che ricoprì anche il ruolo di producer.
Ninja Gaiden fu un videogioco molto apprezzato: difficile, appagante, coinvolgente, stimolante e graficamente molto piacevole.
Lo stesso successe un anno dopo, con una versione ampliata di Ninja Gaiden chiamata Ninja Gaiden Black; e anni dopo ancora, con Ninja Gaiden 2, che ha debuttato nel 2008.
In Team Ninja - lo studio che ancora oggi, in Tecmo, si occupa di Ninja Gaiden - Itagaki era già noto per aver diretto con successo i lavori sulla serie di picchiaduro in 3D Dead or Alive, che risale al 1996; che, per altro, aveva nel cast quel Ryu Hayabusa, protagonista di Ninja Gaiden, che i più avrebbero incrociato anni dopo, con il reboot di questa serie.
Veloce salto in avanti. Poche settimane fa Ninja Gaiden 2 è stato riproposto in versione “Black” su PC, PS5 e Xbox Series X|S, mentre Ninja Gaiden 4 debutterà alla fine dell’anno. E c’è un ulteriore spin off, Ninja Gaiden: Ragebound, in sviluppo presso The Game Kitchen, creatori di Blasphemous.
Eppure, nel frattempo, Tomonobu Itagaki ha lasciato Team Ninja, ha cambiato studio (due volte) e ha lasciato ben poco dietro di sé. E sono anni che non sappiamo a cosa sta lavorando.
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