Alla fine, Nintendo Switch 2
Nintendo ha svelato il design della console, ma ne parlerà nel dettaglio solo fra qualche mese
Secondo me.
Lo do sempre per scontato e non lo preciso mai; ma l’intero Insert Coin - ogni sua puntata, ogni suo approfondimento - è un “secondo me”. Certo: ogni volta che posso baso i miei ragionamenti e ciò che scrivo sui dati, sui numeri; oppure intervisto una o più persone che sono più esperte di me su un dato argomento.
Però, alla fine, è tutto un “secondo me”. Un mio punto di vista; figlio, quindi, della mia sensibilità su certe cose e del mio modo di vederle, certe cose.
Perché vi sto dicendo questo? Magari già lo sapevate, ma è bene ricordarlo perché mi serve per andare avanti in questa introduzione.
Proprio perché tutta Insert Coin nasce da un “secondo me”, vi stupireste, immagino, se vedeste un mio commento inserito in un articolo pubblicato altrove e usato come notizia. Persino come titolo. Proprio le mie parole, usate come unica argomentazione alla base di qualcosa. Qualunque cosa.
Eppure, non con le mie parole ma con quelle di altri, è ciò che accade di frequente nell’informazione videoludica; sempre affamata di contenuti, di cose di cui dibattere. Meglio, ancora, se fanno discutere molto; o se sembrano confermare qualcosa che è già un’idea che serpeggia.
Per esempio, nei giorni scorsi ho visto molto pubblicato - in Italia e all’estero - un articolo di The Information un cui un analista - uno eh - diceva che Game Pass è una delusione e che non sta funzionando per Microsoft. Lo diceva da osservatore esterno. E la sua affermazione parte con “I just think”. Un parere senz’altro esperto, mica dico il contrario.
Ma il punto è che poi, di passaggio in passaggio, quella parte del “secondo lui” (in questo caso) si è un po’ persa. E quindi è diventata una notizia; un fatto; un affermazione e non un’opinione. Ne hanno parlato tutti e quindi è diventata una notizia.
Non sto nemmeno commentando questo parere: magari io mi trovo pure d’accordo, è irrilevante.
Il punto è che è fare confusione fra un commento a margine di un articolo e una notizia genera a cascata una serie di fraintendimenti, di mezze conferme e di colpetti di gomito che poi è difficile smontare.
Lo stesso accade di frequente quando soprattutto giornalisti e persone influenti all’estero dicono qualcosa. Magari è un post scritto alla leggera su X o su Bluesky o in una storia pubblicata su Instagram su un qualunque altro social network: l’opinione diventa notizia. Eppure, sono due cose molto diverse.
Non perché l’opinione sia sbagliata. Io per primo, tanto su Insert Coin quanto altrove, cito ogni volta che posso analisti, esperti di settore, persone la cui esperienza e opinione completa la mia e quindi mi permette di allargare il contesto e il racconto di una data situazione.
Bisogna però fare attenzione a distinguere bene le due cose. A non confondere i “report” con le opinioni di una singola persona. A dire le cose come stanno, a precisare cosa è stato detto, come e quando.
Perché scoprire che qualcosa di cui si è parlato in lungo e in largo e che sembrava qualcosa di grande è iniziato con un semplice “I just think”, è una bella delusione.
Massimiliano
Più di sette anni dal debutto di Nintendo Switch, infine, abbiamo conosciuto il successo: Nintendo Switch 2. Con un trailer di qualche minuto, la società ha mostrato il design della console, rimandando però a un Direct di aprile per ulteriori dettagli. Manca ancora un data d’uscita, genericamente fissata per il 2025.
Per quanto il marketing della nuova console sia appena iniziato, ci sono già alcune considerazioni da fare.
Cosa sapere di Nintendo Switch 2
Innanzitutto, ma pochi lo avevano messo in dubbio, Nintendo ha scelto - per il design e il nome - la strada conservativa. Basta confrontare il trailer di annuncio di Switch 2 con quello di Switch del 2016 per capirlo.
Nel 2016, bisognava spiegare lo “switch”: la forma ibrida della console e il passaggio da portatile a casalinga. Il nuovo trailer, invece, è focalizzato su cosa cambia: e infatti l’inizio del video inizia mostrando la Switch che conosciamo, il modello del 2017; per poi trasformarsi lentamente in Switch 2.
Switch 2 ha uno schermo più grande; un kickstand posteriore migliorato (così da potersi reclinare fino quasi ad appiattirsi su una superficie); e un aggancio diverso per i Joy-Con, anch’essi più grandi, naturalmente. Non ci sono altri dettagli tecnici, a oggi; quindi non conosciamo la dimensione dello schermo, il processore e così via.
L’approccio conservativo emerge anche dal nome: Switch 2.
È la prima volta che Nintendo usa l’approccio di PlayStation; che infatti negli anni ha sempre funzionato: ogni nuova console porta con sé un numero progressivo. Il motivo è evidente: niente come aggiungere un “2” chiarisce che si tratta di una nuova generazione.
Dopo che con Wii U non si era capito che cosa fosse - con un effetto sul pubblico la cui eco si sente ancora oggi - Nintendo è andata sul sicuro: Switch 2 arriva dopo Switch. Sicuramente banale, ma sfido chiunque a fare confusione.
Anche il logo è perlopiù uguale a quello di Nintendo Switch; ma accanto del simbolo dei due Joy-Con ora c’è - provate a indovinare - un 2.
La presenza di un nuovo Mario Kart - sebbene non meglio specificato - come unico videogioco mostrato in esecuzione su Nintendo Switch 2 è stata intelligente. Mario Kart 8 Deluxe è il videogioco più venduto su Switch con oltre 64 milioni di copie: in un certo senso, è il titolo che da una prospettiva massificata rappresenta Switch. Affiancare Nintendo Switch 2 a quello che sembra essere Mario Kart 9 è stato furbo.
L’approccio usato per Switch 2 “indica dove si trova Nintendo come azienda in questo momento”, ha scritto Andrew Webster su The Verge. “Mentre cerca di crescere fino a diventare un impero dell'intrattenimento che si estende oltre il semplice gaming, ha dovuto trovare un equilibrio tra raggiungere un pubblico più ampio e mantenere il suo lato inventivo”.
In attesa del Direct del 2 aprile, Nintendo ha anche svelato le tappe di un giro attorno al mondo per far provare in anteprima la nuova console: comincerà il 4 aprile a New York e terminerà l’1 giugno a Seoul. Farà tappa anche a Milano dal 25 al 27 aprile. Questo suggerisce che del lancio se ne parlerà almeno da giugno in poi.
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L’effetto tardivo di Nintendo Switch 2
L’annuncio di Nintendo Switch 2 mi permette di agganciarmi a un altro discorso.
Per buona parte del 2024, nello sviluppo dei videogiochi è stato detto più volte: bisogna sopravvivere fino al 2025.
Come a dire: tenete duro, perché questo momento di difficoltà - a raccogliere finanziamenti per nuovi progetti, per esempio - finirà non appena sarebbero arrivati la nuova console di Nintendo e con Grand Theft Auto 6.
Ci sono due cose, però.
La prima: Nintendo Switch 2 se va bene uscirà nel secondo semestre dell’anno. Insomma, eventuali effetti benefici sul mercato videoludico tutto si vedranno fra diversi mesi.
La seconda: su Nintendo Switch oltre metà dei videogiochi venduti sono di Nintendo. La proporzione su PlayStation 5 e Xbox Series X|S invece è più a favore dei videogiochi di terze parti, come ha evidenziato un rapporto di oltre 200 pagine stilato da Matthew Ball - analista e amministratore delegato della società di consulenza finanziaria Epyllion - sulla base dei dati presi dalle ricerche condotte da varie società.
In altre parole: il lancio di Switch 2 avvantaggerà soprattutto Nintendo.
L’eventuale presenza di Nintendo Switch 2 sul mercato non avrebbe evitato la chiusura di Toadman Interactive e il licenziamento di 38 persone in Piranha Games. Né la chiusura di Freejam, che non riusciva più a star dietro ai costi. Né la scelta di Soul Assembly, azienda che ha sviluppato Just Dance VR e Drop Dead: The Cabin, di licenziare il 15% del personale. Nè il licenziamento di 122 persone in Huuuge Games. E nemmeno l’apparente chiusura di Counterplay Games (non ufficialmente confermata), lo sviluppatore di Godfall. E sto facendo riferimento solo a notizie degli ultimi giorni.
Nessuna console - di chiunque - può da sola risolvere dei problemi che sono strutturali nell’attuale mondo dei videogiochi; e che sono il risultato di una serie di fattori (industriali, economici, creativi) molto complicati.
Le altre notizie, in breve
Sony ha cancellato due videogiochi
Bloomberg ha riportato che Sony ha cancellato due videogiochi live service in sviluppo. La società ha poi confermato la notizia. I due videogiochi erano in produzione presso Bend Studios e Bluepoint Games e uno dei due era basato su God of War, ha specificato in un secondo momento il giornalista Jason Schreier. Con la cancellazione di Concord, che è rimasto sul mercato appena due settimane, e quella del videogioco online basato su The Last of Us, l’investimento di Sony in questo ambito non sta andando proprio bene.
Nuovi investimenti per Krafton
L’editore di PUBG, la società coreana Krafton, ha annunciato che intende investire oltre 130 milioni di dollari nel corso del 2025. In un’intervista rilasciata a Bloomberg, l’amministratore delegato, Kim Changhan, ha detto che Krafton ha investito 680 milioni di dollari negli ultimi due anni. “Abbiamo piani ambiziosi per scalare la nostra attività”, ha riferito. Di recente Krafton ha acquisito Tango Gameworks da Microsoft e ha finanziato la fondazione di Day 4 Night Studios, di cui fanno parte ex di Ubisoft Milan come Davide Soliani e Cristina Nava.
Le vendite in Europa su PC e console nel 2024
Nel 2024 le vendite di videogiochi (hardware e software) in Europa sono salite dell’1%, secondo la rilevazione di GSD. In tutto sono stati venduti 131,6 milioni di videogiochi in digitale su PC e console (+15%) e 56,6 milioni di videogiochi fisici (-22%). Il videogioco più venduto è stato EA Sports FC 25, seguito da Call of Duty: Black Ops 6 e da EA Sports FC 24. La Top 10 si chiude con: Grand Theft Auto 5, Hogwarts Legacy, Helldivers 2, Red Dead Redemption 2, The Crew 2, It Takes Two e Call of Duty: Modern Warfare 3. Nella lista dei venti videogiochi più venduti solo sei sono usciti nel 2024. In generale, le nuove uscite hanno rappresentato il 27% videogiochi venduti nel 2024: l’anno precedente la quota era del 34%. Rispetto alle console, le vendite complessive sono calate del 21%. Il calo più vistoso è quello di Xbox Series X|S (-48%). Le vendite di PlayStation 5 sono scese del 20% e quelle di Nintendo Switch del 15%.
E quelle in Giappone
Secondo quanto riportato dalla popolare rivista giapponese Famitsu (via Gamebiz), la spesa nei videogiochi per console in Giappone è scesa del 25,4% nel 2024. Complessivamente sono stati spesi oltre 301 miliardi di yen (circa 1,9 miliardi di euro). Il calo più consistente è stato quello dell’hardware: -30,3%. Per il software sono stati spesi 111,9 miliardi di yen, il 17,9% in meno. Il videogioco fisico più venduto è stato Super Mario Party Jamboree, con 954 mila copie distribuite. La console più venduta, con 3,1 milioni di unità, è stata Nintendo Switch, seguita da PlayStation 5 (1,45 milioni), Xbox Series X|S (117 mila) e poi PlayStation 4 (13 mila).
In Africa il 90% dei ricavi è da mobile
Il 90% dei ricavi dell’industria videoludica africana deriva dal mobile secondo il più recente Africa Games Report. Il principale mercato, per ricavi, è il Sudafrica, seguito da Egitto e Nigeria. La maggior parte degli studi è concentrata in Nigeria, Sudafrica e Kenya. In tutto ci sono oltre 250 studi attivi, con una forte crescita nell’area occidentale e meridionale del continente. Il 77,3% degli sviluppatori lavora su mobile e il 18,4% su PC; appena l’1,4% su console. Solo il 46,7% delle persone intervistate ha dichiarato di guadagnare dallo sviluppo di videogiochi.
Ancora più in breve
L’evento Awesome Games Done Quick - dove si finiscono i videogiochi nel più breve tempo possibile - ha raccolto 2,5 milioni di dollari per la ricerca contro il cancro
Il club di calcio Paris Saint-Germain non parteciperà più alle competizioni di League of Legends: si è chiusa la collaborazione con Talon Esports
Super Nintendo Switch
Sarebbe stato figo, però chiaro che come comunicazione il 2 è più efficace per il grande pubblico.