Insert Coin Magazine si ferma qui
Una scelta molto amara e un po' sofferta. Ma ora vi spiego perché
Vado diritto al punto: Insert Coin Magazine, che ho lanciato a febbraio, chiude.
Il motivo è semplice: il riscontro non è stato all’altezza delle aspettative.
Lo so che suona molto aziendale, ma è esattamente così che è andata. E quando dico che “non è stato all’altezza delle aspettative”, intendo che è andato molto peggio delle mie peggiori aspettative.
Il primo numero aveva registrato un’accoglienza modesta. Le vendite di quelli successivi, invece, si contano sulle dita di una mano.
Non è una questione di guadagni: non ho avviato Insert Coin Magazine per fare soldi.
Ma investire così tanto tempo ogni mese - fra la raccolta del materiale, la stesura, le interviste, la sbobinatura, l’impaginazione, la revisione e tutto - per poi far leggere quel contenuto a così poche persone mi sembra tempo che potrei usare in modo più efficace: su altri progetti legati a Insert Coin e che ho messo nel cassetto; sulla newsletter e sul podcast; o per coltivare di più la comunità che si è creata nel gruppo Telegram.
Inizialmente mi ero dato molto più tempo per valutare se andare avanti o no e prendere una decisione definitiva sul destino del Magazine; ma simili risultati mi hanno lanciato un segnale chiaro rispetto alla portata e ai risultati ottenibili per una mia iniziativa di questo tipo.
Cosa non ha funzionato?
Ci potrebbero essere tante risposte a questa domanda. E forse sono tutte vere allo stesso tempo:
una rivista digitale non è piaciuta;
non c’era bisogno dell’ennesima rivista;
non sono stato bravo a “venderla”;
non ho realizzato contenuti abbastanza interessanti da essere ritenuti validi per un pagamento da un numero adeguato di persone;
le persone hanno già poco tempo: io ho chiesto loro di leggere 25-26, anche 30 pagine ogni mese, oltre a quello che già leggevano.
Sarebbe molto facile per me dare la colpa a fattori esterni: le persone che non leggono, signora mia; e mannaggia, non si paga più per l’informazione; colpa dei social e della caccia alla visibilità.
La verità è più banale: Insert Coin Magazine non è interessato. Tutto qua.
Cosa succede ora
In ogni caso, tutti i numeri fino a qui prodotti resteranno disponibili sullo Shop del sito di Insert Coin per chi fosse interessato
Alcune persone potrebbero essersi abbonate - o aver rinnovato l’abbonamento - anche spinte dall’integrazione del Magazine.
Perciò, a parziale risarcimento di questa mancanza futura, allungherò l’abbonamento di tutte le persone che oggi sono abbonate alla newsletter di Insert Coin di cinque mesi.
In questo momento, lo confesso, la cosa più difficile è slegare Insert Coin Magazine da me.
È un’iniziativa in cui ci ho messo tutto me stesso; che ho sognato, poi concepito e poi concretizzato. Significa che rischio di confondere il giudizio sull’iniziativa (che è una cosa) con il giudizio su di me (che è un’altra ancora). Fa parte del gioco, credo.
In ogni caso, non ho rimpianti. È stato bellissimo - e lo è ancora - pensare, scrivere, impaginare e infine pubblicare una rivista. È stata una grande soddisfazione vedere un simile risultato e pensare “ma ho fatto tutto io?”
Un grazie, più che doveroso, va a
.Oltre ad avermi supportato fin dal principio - e aver sopportato le mie paturnie semi-quotidiane sul Magazine - mi ha aiutato a mettere su la pagina dello Shop; a integrare la fruizione web dei contenuti (non un lavoro banale, vi posso garantire); e ha collaborato alla rivista scrivendo ogni mese una rubrica.
C’è altro in cantiere. Insert Coin non si ferma qua.
A domenica.
Mi dispiace un sacco, do il mio punto di vista, forse il "problema" stava nel proporre la somma delle notizie che uscivano nel mese. Vero che c'erano contenuti più approfonditi o alcuni extra esclusivi, però forse non abbastanza per invogliare nella lettura come dici tu di 25/26 pagine....
In ogni caso hai fatto bene a provare, non abbatterti!
Ti seguo da diverso tempo e i tuoi contenuti sono di qualità alta, quindi, anche se è inevitabile cadere nella trappola, l'esito del magazine non è ASSOLUTAMENTE una questione di tue capacità.
Complimenti sia per l'idea, sia per lo sforzo, che per la decisione di chiuderlo e di comunicarcelo. Tutto fatto alla perfezione, in grande trasparenza.
Come tanti seguo dozzine di newsletter, quindi il tempo per leggere è risicato. Inoltre il formato della rivista digitale secondo me non funziona. Ammetto di andare periodicamente a scaricarmi antichi artefatti dell'era pre-internet da archive.org, cose come Videogiochi dello Studio Vit (che possiedo anche in cartaceo) o vecchi numeri di Edge. Ma al giorno d'oggi le riviste online non funzionano affatto, per ora. Avrei anche un paio di "ipad" ma non li accendo da anni.
Piuttosto comprerei una rivista cartacea in edicola, con degli approfondimenti scritti da gente molto competente, e che ovviamente rifugga l'idea di sovrapporsi ai contenuti disponibili sul web. Articoli su gemme nascoste e perchè queste valgano la pena di essere riscoperte, aneddoti e making of. Oggi c'è il video e alcuni riescono a creare dei veri e propri documentari imperdibili, quindi la concorrenza è feroce. La rivista però secondo me ha ancora senso. Ma è molto più difficile di un tempo realizzarne una.