I tentativi di ripetere il successo di Pokémon Go
Con marchi come Harry Potter, Pikmin, Transformers e ora anche Monster Hunter.
Si è parlato nei giorni scorsi di Unrecord. È uno sparatutto in prima persona sviluppato in Francia da DRAMA che ha destato interesse per la grafica molto realistica, che riprende la visuale delle bodycam (le piccole videocamere che le gli agenti di polizia tengono ad altezza del petto per inquadrare ciò che succede durante le operazioni) in scenari urbani.
Il suo realismo da una parte ha attirato un genuino interesse. Dall’altra ha generato discussioni rispetto a replicare scenari simili quando, soprattutto negli Stati Uniti, il rapporto fra le forze dell’ordine e la cittadinanza è, per usare un eufemismo, complicato.
In altre parole: se sia il caso che un videogioco si metta a rendere “giocosa” una situazione che nella realtà ha causato molte sofferenze, soprattutto quando le forze dell’ordine hanno agito con aggressività e discriminazione. Però la premessa - discutibile - è sempre che: se a qualcosa si gioca, allora questa cosa perde valore. Diventa meno seria.
A tale prospettiva, gli sviluppatori hanno risposto che “in quanto studio francese che si rivolge a un pubblico globale, il gioco non ingaggia con alcuna politica estera né è ispirato da alcun evento reale. Il gioco eviterà ovviamente ogni tema indesiderabile come discriminazione, razzismo, violenza contro le donne e minoranze”.
Io penso due cose.
La prima è che la volontà o meno degli sviluppatori, talvolta, non è necessaria: già solo il fatto che questo videogioco - per ora non ancora definitivo - sia fatto così, o aspiri a essere fatto così, fornisce per forza argomenti sul tema.
Le scene sono così evidenti, da quel che si può vedere, che i riferimenti a eventi reali non devono essere diretti: ci sono comunque.
La seconda cosa che penso è che voglio più giochi che “facciano discutere”. Ormai questa espressione viene percepita unicamente come una cosa negativa; come qualcosa da evitare perché oggi discutere significa arzigogolarsi su ragionamenti che possono polarizzare il pubblico.
Sto facendo questo ragionamento forse prematuramente: ma se questo gioco, Unrecord, dovesse anche solo avvicinare alcune persone, magari pure per vie traverse, a cosa significa far parte delle forze dell’ordine, alle idiosincrasie per questo mestiere e ai suoi casi estremi, allora avrà fatto non poco di buono.
Dal lato loro, gli sviluppatori cercano di evitare che i giochi “facciano discutere” : perché significa rischiare di vendere meno copie di quanto auspicato in un momento (il marketing) in cui del gioco bisogna dire solo cose positive. E quindi fanno grandi capriole per dire che no, loro non parlano di cose che possono generare discussioni.
Esistono ovviamente i casi estremi: non farei questo discorso se Unrecord fosse palesemente un tentativo blando e pressapochista di simulare crimini e situazioni al limite.
Ma i giochi che hanno aspetti che possono generare controversie e discussioni però sono ciò che serve a questo settore: generare discussioni, persino antipatie, serve anche ad accendere riflettori su temi, persone e situazioni.
Massimiliano
Niantic ha annunciato un nuovo videogioco: si chiama Monster Hunter Now, è realizzato in collaborazione con Capcom e sarà, come i giochi precedenti di Niantic, è un’esperienza con elementi di Realtà Aumentata.
La Realtà Aumentata prevede che elementi virtuali di vario tipo vengano sovrapposti alle immagini del mondo reale che vengono catturati tramite la fotocamera posteriore dello smartphone.
L’esempio più rilevante di questo tipo di esperienza è stato - e continua a essere - Pokémon Go.
Da quando è stato lanciato nel 2016, Pokémon Go è stato un grande successo e ancora oggi è fra i giochi che generano più ricavi ogni mese su mobile.
Come capita quando si trova una formula che funziona, si cerca di replicarla con altri marchi, nella speranza che quel sistema funzioni.
Ma a oggi Niantic non è ancora riuscita a trovare un’altra esperienza capace di trasformarsi in quel successo e sono sempre di più, invece, i giochi in Realtà Aumentata che vengono chiusi perché non hanno rispettato le aspettative.
I giochi che hanno fallito e quelli che ci provano ancora
Cominciamo intanto con Monster Hunter Now.
Il gioco non si discosta troppo da quanto ci si può aspettare. Le persone potranno girare le città e trovarsi di fronte alle varie creature di Monster Hunter e collaborare con altre persone per affrontarle. Il gioco è in sviluppo da quattro anni.
Ma quanto accaduto negli ultimi anni rende il successo di Monster Hunter Now - nonostante la forza del marchio - tutt’altro che scontato. Perché marchi ben più rilevanti non sono riusciti nell’impresa.
Considerato che è un tema che ho già affrontato in passato, faccio un riassunto veloce delle puntate precedenti.
Minecraft Earth di Microsoft è stato chiuso a giugno 2021;
Harry Potter: Wizards Unite ha chiuso a gennaio 2022;
Catan: World Explorers ha chiuso il 18 novembre 2022 senza mai uscire dall’accesso anticipato;
The Witcher: Monster Slayer - sviluppato da CD Projekt e Spokko - sarà chiuso il 30 giugno.
Le sfortune di questi giochi non hanno però limitato la portata delle esperienze di Niantic, che è praticamente l’unica società che continua a investirci.
In un certo senso, Niantic sta facendo per i giochi in Realtà Aumentata ciò che Epic Games e Fortnite hanno fatto per gli altri marchi: li prende e li trasforma in esperienze interattive.
Così ha fatto, insieme con Nintendo, per Pikmin Bloom, disponibile da ottobre 2021 con fortune modeste (ha generato 5,3 milioni di dollari nei primi sei mesi di disponibilità, secondo le stime).
Così ha fatto con la lega nordamericana di basket, la NBA, con NBA All World, da pochi mesi arrivato su iOS e Android, che però nella prima settimana di disponibilità ha registrato risultati modesti.
E così Niantic ha fatto anche con Marvel per Marvel World of Heroes, che uscirà nei prossimi mesi.
Senza dimenticare Peridot, che uscirà il 9 maggio.
In Peridot ogni Dot è "unico al 100% dal punto di vista genetico" e gli utenti (chiamati Custodi) potranno incrociare i Dot per arrivare a combinazioni diverse. Ogni Custode dovrà "garantirne la felicità e la buona salute, dando loro da mangiare, giocandoci e portandoli con sé all'avventura", ha spiegato Niantic.
Infine c’è Ingress Prime, che è il capostipite degli investimenti di Niantic in questo tipo di giochi: è la versione attuale di Ingress, gioco che prima di Pokémon Go rappresentava il gioco mobile in Realtà Aumentata per antonomasia.
Ciò ci porta a una considerazione: al momento, soltanto Pokémon Go è stato un gioco in Realtà Aumentata di successo.
Gli altri progetti hanno provato a inseguire, ma non sono riusciti ad arrivare a quelle cifre o hanno chiuso del tutto. Il che potrebbe significare che ad aver decretato il successo di Pokémon Go non sia tanto il fatto che i giochi in Realtà Aumentata funzionino; ma quanto il fatto che fosse proprio Pokémon Go a essere un’esperienza unica, figlia di un certo tipo di rapporto culturale con i Pokémon.
Niantic è consapevole che non c’è certezza.
Parlando con Gamesindustry, Kei Kawai, direttore del prodotto di Niantic, ha detto, riferendosi a Monster Hunter Now, che “il business dei videogiochi è basato sui grandi successi. Non voglio speculare su quanto sarà grande questo. Ciò su cui possiamo focalizzarci e ciò che possiamo controllare è rendere il gioco divertente insieme con i grandi talenti e i grandi creatori di successi in Capcom”.
“Credo fortemente che abbiamo un grande potenziale fra le mani, che al mondo piacerà e si divertirà, quindi ci focalizzeremo su questo”, ha aggiunto Kawai. “E vogliamo che questo gioco duri per molto tempo”.
Come sta Niantic
Nel frattempo Niantic è molto diversa dalla società che nel 2016 ha lanciato sul mercato Pokémon Go e si è espansa per lavorare su progetti, anch’essi basati sulla realtà aumentata, ma laterali rispetto ai videogiochi. Usando una parola che ormai ha perso parecchio potere: “metaverso”.
Con Lightship, Niantic ha pubblicato una piattaforma per permettere ad altre aziende di creare esperienze di Realtà Aumentata e sul sito ufficiale vanta collaborazioni con Coachella, organizzatore dell’omonimo evento musicale, e Shueisha, editore di fumetti giapponesi.
Fra il 2021 e il 2022 ha acquisito tre società: Scaniverse, una piattaforma per creare un’immagine 3D degli oggetti usando iPhone e iPad; 8th Wall, piattaforma di sviluppo per creare applicazioni web basate sulla Reatà Aumentata, e NZXR, studio di sviluppo specializzato nei progetti con la Realtà Aumentata.
Nel 2022 Niantic ha cancellato alcuni progetti, di cui uno legato a Transformers, e ha licenziato l’8% della sua forza lavoro per ribilanciarsi dopo un periodo di assestamento. Durante l’ultimo turno di investimento, che risale a novembre 2021, Niantic è stata valutata 9 miliardi di dollari.
Secondo le stime, i suoi ricavi nel 2022 sono leggermente calati rispetto al 2021 e al 2020 - periodo durante cui le esperienze di intrattenimento hanno registrato un’accelerazione molto forte in virtù della situazione pandemica - ma comunque sono stati superiori rispetto al periodo pre-pandemico.
Le altre notizie, in breve
Al torneo europeo di Pokémon hanno vinto anche italiani
Fra il 14 e il 16 aprile si è tenuto, a Londra, il Pokémon Europe International Championship. Oltre al gioco di carte, molte persone hanno partecipato alle competizioni attorno a Pokémon Go, Pokémon Scarlatto e Violetto e Pokémon Unite. Fra i vari vincitori ci sono anche alcuni italiani: Mattia Cognetta nella categoria senior per Scarlatto e Violetto e Pietro Nihal Kaludura Silva per la categoria junior. Anche il secondo classificato della categoria junior è italiano: Federico Corino.
Sony ha acquisito Firewalk Studios
Si tratta di una nuova acquisizione che va nella direzione di avere molti giochi “live service” nel catalogo. Firewalk Studios sta lavorando a un’esperienza multigiocatore basata su una nuova proprietà intellettuale.
La “ludicizzazione è rotta”
Lo sostiene Adrian Hon, il cui libro - You’ve Been Played (How Corporations, Governments, and Schools Use Games to Control Us All) - ragiona su come le ambizioni della gamification (inserire elementi ludici in applicazioni generaliste) si siano scontrate con la realtà: a nessuno interessa davvero, ma sono diventati mezzi di sorveglianza e controllo.
La Juventus ha vinto la eSerie A TIM
La Juventus, rappresentata da Danilo “Danipitbull” Pinto, ha vinto la competizione esport, giocata su FIFA 23, della Serie A. In finale, giocata andata e ritorno, ha battuto il giocatore del Verona, Karim “HV_Karimisbak” Rmaiti, che però è stato premiato come miglior giocatore (MVP) della competizione.
Da Halo a Netflix
Joseph Staten ha annunciato di aver lasciato 343 Industries, società che oggi gestisce Halo e le attività legate a esso, per arrivare a Netflix, dove contribuirà, nel ruolo di direttore creativo, a realizzare un’esperienza multigiocatore ad alto budget basata su una proprietà intellettuale. Staten ha lavorato sulla serie di Halo fin dal primo capitolo, Combat Evolved, quando veniva sviluppata da Bungie.
Anche in Italia nel 2022 il mercato è calato
Il nuovo rapporto pubblicato da IIDEA, che in Italia rappresenta editori e sviluppatori di videogiochi, ha registrato un leggero calo (-1,2%) del volume d’affari attorno ai videogiochi: sono stati spesi 2,2 miliardi di euro. In Italia 2.400 persone lavorano nel settore.
“Giocare secondo le regole”, anche se la guerra è virtuale
La Croce Rossa Internazionale ha proposto un’iniziativa molto interessante: si chiama Play By The Rules e invita le persone a giocare agli sparatutto in prima persona seguendo le regole di guerra “per mostrare a chiunque che anche le guerre hanno regole - regole che proteggono l’umanità sui campi di battaglia nella vita reale”. Per esempio, usare i kit di pronto soccorso sugli altri oppure non sparare a un nemico che è già a terra. Al momento i giochi coinvolti sono Arma 3 e Fortnite.
Le vendite di Playdate hanno superato le attese
Panic ha annunciato che la deliziosa console portatile Playdate, che vanta anche una manovella laterale, ha venduto oltre 56.000 unità, ampiamente sopra le aspettative, che erano di circa 20.000 unità.
Atari ha acquisito dozzine di licenze
Si parla di oltre 100 giochi PC e console degli anni 80 e 90 come Bubsy e Demolition Racer, che facevano parte dei cataloghi di Accolade, Infogrames e Micropose. Alcuni di essi sono “parte della storia di Atari”, ha evidenziato l’amministratore delegato della società, Wade Rosen.
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Il successo di Pokémon Go per me non è più riproducibile (almeno nei prossimi anni) anche per via della Pandemia che ci ha costretto a casa. Sicuramente ci sono tante persone che non hanno più la voglia di uscire di prima, anzi! Inoltre progetti del genere si devono affidare a una forte struttura ludica, che Pokémon GO ha avuto nelle sue fasi iniziali per poi andare via via scemando con il passare degli anni attraverso cambiamenti folli. Rispetto ad altri MH Now per me ha un potenziale in più, vedremo se riuscirà a tirarlo fuori come si deve.
Non vedo l’ora di provare la Playdate, temo che la mia arriverà a fine anno