Due nuovi sindacati e uno sciopero
I sindacati sono nati entrambi dentro a Microsoft. Attori e doppiatori hanno iniziato a scioperare negli Stati Uniti
Questa è l’ultima puntata della newsletter prima della pausa estiva. Insert Coin tornerà l’1 settembre. Intanto, continueranno le Chiacchiere, con Franco Aquini, in podcast.
Nei giorni scorsi l’ex presidente di Nintendo of America, Reginald Fils-Aimé, ha espresso opinioni ottimiste rispetto al futuro del settore. Intervistato da Yahoo Finance, Fils-Aimè ha detto: “Direi che l’industria videoludica sta andando verso una crescita. Solo nell’ultimo mese, ci sono stati una serie di annunci a cui i consumatori hanno reagito bene”.
I commenti di personalità del settore come Fils-Aimé sono spesso raccontati: perché sono persone che hanno una lunga esperienza, hanno ricoperto posizioni di rilievo. E che oggi che non ricoprono più quel ruolo, vengono percepiti come neutrali: e perciò quei commenti sono disinteressati. Altrettanto viene spesso fatto, per esempio, con l’ex amministratore delegato di Sony Interactive Entertainment Shawd Layden.
Bisogna però considerare che queste persone, in realtà, non sono mai uscite dal settore. Solo non ricoprono più cariche dirigenziali negli editori: ma il loro racconto del settore è comunque interessato.
Per esempio, Fils-Aimé e l’ex presidente di Sony Computer Entertainment America (oggi Sony Interactive Entertainment), Jack Tretton, sono consulenti strategici dell’editore Rogue Games. Mentre Layden è consulente strategico di Tencent Games, non certo una società qualunque. La loro esperienza, infatti, fa gola alle tante società attive nel settore, grandi, medie o piccole che siano. Non mi stupirebbe sapere che fra qualche tempo anche Jim Ryan, che ha lasciato da poco il ruolo di amministratore delegato di Sony Interactive Entertainment, deciderà di seguire un percorso simile.
Per quanto i loro pareri siano sempre validi - e anzi spesso portino a spunti di riflessione importanti - bisogna non cadere nella trappola di considerarli parte non più in causa.
Quando dicono che l’industria migliora o peggiora; quando commentano le console vecchie e nuove; quando si raccontano in autobiografie o nelle interviste; in tutti questi casi, comunque lo fanno da una posizione che - seppur meno influente di prima e meno direttamente impattata di prima - rimane comunque inserita nell’intelaiatura dell’industria.
Massimiliano
Nei giro di cinque giorni sono nati due importanti sindacati nel settore videoludico. Non è un caso che sia successo proprio dentro a Microsoft.
La chiusura di Tango Gameworks e di Alpha Dog Games e il licenziamento di migliaia di persone non passano inosservati. Come spesso si dice, Microsoft è un gigante, che con ogni suo passo può sradicare alberi e abbattere villaggi. Così, nel mondo reale, se Microsoft deve ridurre il personale, quando va bene restano senza lavoro dozzine di persone in un solo colpo; quando va male sono migliaia. Da gennaio 2023 a oggi sono state licenziate da Microsoft oltre 2.200 persone che lavoravano nei videogiochi.
Il primo sindacato è stato quello di Bethesda, composto da 241 persone fra programmatori, artisti e ingegneri. Non si tratta, quindi, di un sindacato di un unico reparto, bensì più ampio. Bethesda è stata acquisita da Microsoft nel 2020 come parte del gruppo Zenimax, di cui facevano parte Tango Gameworks e Alpha Dog Games.
“Come organizzazione democratica, cerchiamo di dare potere ai desideri collettivi dei lavoratori dei nostri studi; avere un ambiente di lavoro sicuro, sostenibile ed equo per tutti. Avere un posto adeguato al tavolo delle discussioni ci consente di trasformare quei desideri in realtà”, si legge nella nota condivisa su X.
Il sindacato di Bethesda farà parte del Communication Workers of America (CWA), il più grande sindacato nel settore dei media negli Stati Uniti. Microsoft e la CWA hanno firmato un accordo dopo l’acquisizione di Activision Blizzard. In tale accordo, Microsoft si impegnava a restare neutrale di fronte alle iniziative sindacali dei suoi lavoratori, fra le altre cose.
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Il secondo sindacato è ancora più grande ed è in Activision Blizzard, che fa parte del gruppo Microsoft dallo scorso ottobre: oltre 500 persone hanno formato il World of Warcraft Gamemakers Guild. Ma soprattutto, l’intero gruppo di persone che lavora a World of Warcraft. Per questo se ne è parlato come di un sindacato “wall-to-wall”, da una parete all’altra, a significare che comprende l’intero ufficio, senza distinzioni.
“Io e i miei colleghi - ha detto Eric Lanham, un membro del sindacato - ci stiamo imbarcando in una missione per assicurarci una paga migliore, benefici e una maggiore sicurezza lavorativa tramite un solido contratto collettivo”.
Da parte sua Microsoft ha dichiarato: “Continuiamo a supportare il diritto ai nostri dipendenti di scegliere come vengono rappresentanti sul posto di lavoro e parteciperemo alle negoziazioni con la CWA mentre procediamo verso un accordo collettivo”.
Questo vento di cambiamento sta spirando in tutti gli Stati Uniti. Secondo un’analisi dell’Economic Policy Institute, think tank non a scopo di lucro, nel 2023 i lavoratori rappresentati da un sindacato negli Stati Uniti - non solo nei videogiochi, ma in generale - sono aumentati di 191.000. La percentuale è calata dello 0,1% semplicemente perché la crescita degli occupati è stata superiore. Nel settore privato, però, la sindacalizzazione è ancora limitata: il 6,9% nel 2023, in aumento. Nel settore pubblico, pur in calo, è del 36%.
Il numero di persone sindacalizzate che hanno un’età inferiore ai 45 anni è cresciuto di più (di 229.000 unità) rispetto a quelli che hanno più di 45 anni (38.000).
Il rapporto dell’EPI sottolinea anche che la percezione stessa del sindacato sta cambiando negli Stati Uniti. Un numero “quasi da record” di persone li vede con favore: il 67% della popolazione. Il 59% dei lavoratori supporta l’idea di un sindacato nell’azienda in cui lavora.
Negli Stati Uniti le aziende possono osteggiare l’introduzione di un sindacato: ed è esattamente ciò che fanno da decenni. “Oggi - prosegue il rapporto dell’EPI - i datori di lavoro continuano a perpetrare un’opposizione intimidatoria, coercitiva e aggressiva verso le iniziative dei lavoratori per sindacalizzarsi. La ricerca dell’EPI stima che i datori di lavoro siano stati accusati di aver violato la legge federale nel 41,5% delle campagne per le elezioni dei sindacati”.
Tornando a Microsoft, quando verrà il momento bisognerà mettere alla prova i nuovi sindacati.
“Esistono molti sindacati che fanno poco per i loro iscritti: il vero test per i nuovi sindacati in Microsoft arriverà nella fase successiva, quando si impegneranno nella contrattazione collettiva con Microsoft per conto dei loro iscritti”, ha scritto Rob Fahey su Gamesindustry. “Il successo o il fallimento percepito di quel processo è ciò che farà davvero la differenza nel modo in cui i lavoratori altrove percepiscono il valore dei sindacati in questo settore”.
Lo sciopero di attori e doppiatori
Ad aggiungersi a questo movimento dei lavoratori negli Stati Uniti c’è lo sciopero di SAG-AFTRA, ossia del sindacato che rappresenta, fra gli altri, gli attori (si pensi al motion capture) e i doppiatori di videogiochi. Nel 2023 si è parlato molto di SAG-AFTRA per lo sciopero di attori e attrici che ha impedito a molte serie televisive e film di andare avanti.
Il lavoro di queste persone, negli Stati Uniti, è coperto dall’Interactive Media Agreement: è scaduto a novembre 2022 e di fatto, da allora, si sta andando avanti in modo provvisorio, in attesa di trattare tutte le condizioni del nuovo accordo
Dopo più di un anno e mezzo di contrattazione con un gruppo rappresentativo di alcuni società videoludiche per ottenere una paga migliore e rassicurazioni sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, SAG-AFTRA ha indetto uno sciopero lo scorso 26 luglio.
Fra le società coinvolte ci sono editori come Activision, Disney, Electronic Arts, Epic Games, Take-Two e Warner Bros. Games; ma anche Formosa, che ha gestito il doppiaggio di videogiochi come Death Stranding, Helldivers 2 e Call of Duty: Modern Warfare III.
“Sebbene sia stato raggiunto un accordo su molte questioni importanti per i membri di SAG-AFTRA, le aziende si rifiutano di affermare in modo semplice, chiaro e con un linguaggio esecutivo che proteggeranno tutti i performer coperti da questo contratto quando si tratta di IA”, si legge nel comunicato del sindacato.
“Diciotto mesi di negoziazioni ci hanno mostrato che i nostri datori di lavoro non sono interessati in protezioni ragionevoli ed eque contro l’IA, ma piuttosto all’esplicito sfruttamento”, ha commentato il capo negoziatore Duncan Crabtree-Ireland.
Non è possibile prevedere, oggi, se e come questo sciopero impatterà la produzione dei grandi videogiochi.
Un portavoce delle società coinvolte, Audrey Colling, ha detto a Gamesindustry che “siamo delusi che il sindacato abbia deciso di andarsene quando siamo molto vicini a un accordo e rimaniamo pronti a riprendere le negoziazioni. Abbiamo già trovato un terreno comune su 24 delle 25 proposte, incluso lo storico aumento delle retribuzioni e le disposizioni di sicurezza aggiuntive”.
La proposta delle aziende è di prevedere “significative protezioni contro l’IA che includono la richiesta del consenso e un equo compenso a tutti i performer” che sono coperti dall’accordo, chiamato Interactive Media Agreement (IMA). Cooling ritiene che questi termini siano “i più solidi nell’industria dell’intrattenimento”.
“Non intendiamo accettare un contratto che permette alle aziende di abusare dell’IA a detrimento dei nostri membri”, ha detto la presidente di SAG-AFTRA Fran Drescher.
Il timore di SAG-AFTRA, e non solo, è che le tecnologie basate sull’IA possano essere usate per clonare la voce dei doppiatori oppure il corpo e il movimento degli attori e quindi, di fatto, guadagnare senza dare loro un equo compenso.
Per Crabtree-Ireland, i membri di SAG-AFTRA chiedono e meritano “le stesse protezioni fondamentali come gli artisti nel cinema, nella televisione, nello streaming e nella musica: un compenso equo e il diritto a un consenso informato per l’uso basato sull’IA dei loro volti, delle loro voci e dei loro corpi”.
Le altre notizie, in breve
Licenziamenti in Humble Games
Trentasei persone sono state licenziate da Humble Games, sito noto per i pacchetti di videogiochi in forte sconto e che era diventato un editore dal 2017: si tratta di tutto il personale. In una nota, la proprietà, cioè Ziff Davis, ha sottolineato che non si tratta di una chiusura totale, bensì di una riorganizzazione delle operazioni. Sembra però che sia soltanto un modo di confondere le acque perché, oltre ad aver licenziato l’intero staff, le operazioni saranno gestite da una terza parte: in sostanza, rimarrà il nome.
Il nuovo presidente di Netflix Games
Alain Tascan è stato nominato presidente di Netflix Games. Tascan ha una lunga esperienza nel settore: negli ultimi sei anni è stato vicepresidente esecutivo per lo sviluppo di videogiochi di Epic Games; ma all’inizio della sua carriera da dirigente ha anche co-fondato Ubisoft Montreal, uno dei più grandi studi al mondo, e fondato EA Montreal. L’ex presidente di Netflix Games, Mike Verdu, ha lasciato il suo ruolo lo scorso giugno per passare a un ruolo non meglio precisato che riguarda, sempre in Netflix, l’innovazione nella creazione dei videogiochi.
Respawn ha fatto un piccolo passo indietro
Respawn Entertainment ha comunicato che anche il nuovo pass battaglia di livello premium del videogioco online Apex Legends sarà acquistabile usando la valuta virtuale, le monete Apex, e non soltanto con valuta reale. Una modesta quantità di monete Apex può essere ottenuta anche attraverso le ricompense del pass battaglia base, che è gratuito. I cambiamenti, che includono la presenza di due pass battaglia all’anno anziché uno, erano stato annunciati nelle scorse settimane, ma accolti malamente dalla comunità del gioco. “Ammettiamo che avremmo potuto gestire meglio i cambiamenti al Pass Battaglia - è colpa nostra”, ha detto lo sviluppatore.
Il mercato tedesco è cresciuto ancora
Nel 2023 in Germania sono stati spesi 9,97 miliardi di euro, il 6% in più dell’anno precedente, ha riferito GAME, l’associazione tedesca di categoria. Il consumo su mobile, per il 98% guidato dagli acquisti in-app, è cresciuto del 4% a 2,9 miliardi di euro. “I principali fattori trainanti di questa crescita includono - si legge nella nota - le console di gioco e i relativi accessori, nonché gli acquisti in-gioco e in-app. Allo stesso tempo, le vendite di PC e laptop da gioco hanno registrato evidenti cali in alcune aree”.
Il videogioco italiano ai Giochi Olimpici
Con l’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha debuttato anche l’esperienza di realtà virtuale che lo studio italiano Breaking Studio ha realizzato per la International Shooting Sport Federation, che i presenti potranno provare al villaggio olimpico di Chateauroux. Sono stati creati dei supporti dedicati per simulare l’esperienza con fucili o pistole.
Ancora più in breve
Davide Soliani, direttore creativo di Mario + Rabbids: Kingdom Battle e del suo seguito, ha lasciato Ubisoft Milano
Call of Duty: Modern Warfare III è ora disponibile nel catalogo di Game Pass
Warner Bros. Games ha acquisito Player First Games, sviluppatore del picchiaduro gratuito Multiversus, pubblicato proprio da Warner Bros.
NetherRealm Studios chiuderà il videogioco mobile strategico Mortal Kombat: Onslaught: non sarà più scaricabile dal 22 luglio e non sarà più giocabile dal 21 ottobre
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