L'aumento del prezzo di Game Pass è giustificato?
Gli aumenti del prezzo mensile e la dismissione del piano console indicano una strada diversa, ma anche un po' confusionaria
Un articolo pubblicato da Game Developer e scritto da Chris Kerr ci ha ricordato che un ambito in particolare subisce il mancato riconoscimento del proprio lavoro: i traduttori freelance. E non perché siano i piccoli editori o le piccole agenzie a non avere una politica adeguata; ma perché sono le grandi a non avercela.
In questo caso: Nintendo.
La politica di Nintendo non prevede il riconoscimento nei titoli di coda del lavoro dei traduttori freelance esterni. Avete letto bene: è una precisa scelta. Al massimo, se va bene, viene inserito nei titoli di coda il nome dell’agenzia che ha preso in carico la localizzazione.
E per produzioni tutt’altro che minori: The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom; Paper Mario: Il Portale Millenario; Animal Crossing: New Horizons; Super Mario RPG.
Quando si parla di non vedere riconosciuto il proprio lavoro, non significa non poter semplicemente vantare il nome dietro a un titolo così rilevante: significa non poterne neanche parlare per dieci anni perché o firmi un accordo di non divulgazione o quel lavoro non ce l’hai.
Con tutto ciò che comporta per un eventuale nuovo datore di lavoro, a cui non può essere dimostrato di aver avuto esperienze rilevanti nel settore.
“Ho praticamente accettato che [il mancato riconoscimento] sia una ‘parte del lavoro’ ma ciò non significa che sia giusto o equo”, ha detto una fonte. “Penso che il fatto che queste aziende non siano capaci di fornire alcuna spiegazione ragionevole per omettere i traduttori esterni (e anche gli sviluppatori) dai riconoscimenti ne è la prova”.
“A livello professionale, è difficile dire quanto ciò abbia avuto un impatto su di me. È altamente probabile che altre agenzie di traduzione mi avrebbero approcciato se il mio nome fosse stato in questi grandi giochi di Nintendo, ma chi lo sa?”
Una fonte ascoltata da Game Developer ha fatto notare come nei titoli di coda di Paper Mario: Il Portale Millenario vengano citate sei persone per la localizzazione di un videogioco tradotto in otto lingue. “Alcune lingue sono state completamente saltate come se fossero state aggiunte al gioco per magia”, ha detto.
“È quasi impossibile per i traduttori - ha commentato un’altra persona - contrastare questa struttura. Chiunque provi viene messo sulla lista nera prima di poter andare da un’altra parte. Questo è un settore dove una pausa di un anno può tenerti fuori da mesi di lavoro. A nessuno importa di quello che pensiamo perché letteralmente nessuno può fare qualcosa a riguardo e ciò anche se fossimo disposti a sacrificare il nostro benessere per un bene più grande”.
Quando pensiamo al futuro dell’industria, alla sua sostenibilità e alle sue influenze sulla cultura, partiamo anche da qui: dal fatto che una basilare condizione lavorativa viene negata come precisa politica aziendale.
Massimiliano
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Microsoft ha annunciato che i prezzi di Game Pass aumenteranno. Un aumento che era previsto: sia per la graduale introduzione dei videogiochi di Activision e di Blizzard (come Call of Duty: Black Ops 6, di prossima uscita, e Diablo IV) sia perché il costo di praticamente ogni servizio su abbonamento per l’intrattenimento - da Spotify a Netflix; da PlayStation Plus a DAZN - è aumentato nel corso degli ultimi due anni.
Per Game Pass è il secondo aumento di prezzo in circa un anno dopo quello di giugno 2023, che aveva coinvolto Game Pass per Console e Game Pass Ultimate. Ma è anche una revisione generale dei piani che impone alcune riflessioni.
Come cambia Game Pass
Intanto, da settembre PC Game Pass costerà 11,99 euro, cioè 2 euro in più rispetto a oggi.
Game Pass Ultimate, che include anche la possibilità di giocare in cloud, passerà a 17,99 euro (dai 14,99 euro attuali). E il prezzo annuale di Game Pass Core salirà da 59,99 a 69,99 euro, mentre quello mensile (6,99 euro) resterà invariato.
In più, Game Pass per Console è stato tolto con effetto immediato; ma resterà attivo per chi continuerà a rinnovarla. Al primo rinnovo saltato non sarà più possibile sottoscriverlo.
E “nei prossimi mesi” verrà introdotto Game Pass Standard, a 14,99 euro; che però non include i videogiochi nuovi al lancio.
Se dopo gli ultimi paragrafi avete il mal di testa, ecco: è questo il problema. Forse persino più dell’aumento.
Così com’è stato quando PlayStation Plus s’è fatto in tre - passando da uno a tre piani con nomi non proprio intuitivi nel 2022 - ora Game Pass propone un mix che, anziché garantire una semplicità di fruizione, rischia di confondere:
le persone che resteranno abbonate a Game Pass per Console potranno continuare ad avere la garanzia di accedere i nuovi titoli al lancio; ma non potranno giocare online senza una sottoscrizione aggiuntiva e comunque potranno accumulare massimo 13 mesi consecutivi di abbonamento;
mentre con Game Pass Standard il gioco online è incluso, ma non ci sono i videogiochi al lancio;
su PC Game Pass sì, ma il catalogo è diverso da quello console:
Game Pass Core include l’online, ma solo una selezione di circa 25 videogiochi.

A questo punto, la scritta “Day One with Game Pass” (al lancio su Game Pass) che si è vista alla fine di tanti video mostrati nel corso degli ultimi mesi e degli ultimi anni avrà bisogno di un bell’asterisco: quale piano Game Pass?
E poi c’è Ultimate che è l’unico che garantisce tutto. Di fatto, per le nuove persone abbonate Ultimate è diventato l’unico piano disponibile per avere i videogiochi nuovi al lancio su console.
Questo è forse l’aumento di prezzo più evidente. Prima, era sufficiente spendere 10,99 euro al mese per Game Pass per Console; ora serve Ultimate a 17,99 euro anche se del cloud e dei videogiochi su PC non interessa.
L’unica novità a mio parere positiva del cambiamento è che da settembre tutti i piani disponibili includeranno il gioco online, da Core a Ultimate. Quindi ci sarà bisogno di una sola sottoscrizione.
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Una nuova fase
Curiosamente, un anno fa Microsoft diceva questo all’antitrust britannico negando che avrebbe alzato il prezzo dell’abbonamento a Game Pass dopo aver acquisito Activision Blizzard.
"Questo è esattamente ciò che Microsoft ha fatto quando ha aggiunto contenuti a Game Pass in passato con, per esempio, la transazione ZeniMax che ha portato contenuti aggiuntivi ma nessun aumento dei prezzi degli abbonamenti a Game Pass. Questo è particolarmente vero dato che gli utenti di Game Pass sono sensibili al prezzo e un aumento del prezzo di Game Pass influirebbe su tutti gli utenti, compresi quelli che non apprezzano o non giocano a CoD.
"Gli abbonati a Game Pass possono cancellare in qualsiasi momento dopo un mese di gioco. Poiché i titoli di CoD vengono rilasciati solo una volta all'anno, qualsiasi impatto sarebbe di breve durata poiché i giocatori che esauriscono il loro entusiasmo per la nuova versione di CoD entro pochi mesi abbandoneranno a causa del prezzo più alto."
Si potrebbe dire che l’aumento non è dovuto a Call of Duty; ma ai tanti giochi Xbox in arrivo che legittimano, sulla carta, un prezzo più alto. Indiana Jones e l’Antico Cerchio, Call of Duty Black Ops 6, Microsoft Flight Simulator 2024, Avowed, South of Midnight, Doom Ages, Fable, Gears of War: E-Day.
Eppure, oggi stiamo valutando un aumento consistente per giocare attraverso Game Pass su console. Ma non solo: stiamo valutando un cambio di filosofia.
Perché dei quattro piani che saranno disponibili prossimamente, solo due garantiranno l’accesso al lancio dei nuovi videogiochi. Eppure, questo elemento - un solo abbonamento e non ci pensi più - è sempre stato centrale nel racconto di Game Pass e nella sua proposta.
Così, in un certo senso, il servizio sta entrando in una seconda fase, dopo che l’aspettativa di una crescita elevata è stata infranta ormai molto tempo fa. Una fase in cui, in altre parole, è necessario monetizzare chi c’è e pensare meno ad attirare nuove persone. O comunque a trovare il prezzo proporzionato a un’offerta che resta, per certi versi, quantitativamente notevole.
Una fase in cui, per altro, Microsoft sta proponendo esplicitamente, per la prima volta, Game Pass come un modo per giocare su Xbox senza avere una Xbox. L’accordo recente con Amazon permette ai proprietari di un modello recente di una Fire TV Stick - una chiavetta HDMI che permette di usare applicazioni su qualunque TV - di giocare in cloud con una sottoscrizione a Game Pass Ultimate.
Quindi, ha fatto il giro il claim della pubblicità statunitense: “You don’t need an Xbox to play Xbox”. Non hai bisogno di una [console] Xbox per giocare a[i giochi] Xbox.
Aggiungiamo il tassello dei videogiochi multipiattaforma, come Hi-Fi Rush e Sea of Thieves, e abbiamo una Microsoft meno incentrata sul vendere quel Game Pass agli utenti console. Il “sogno” dei videogiochi al lancio con un abbonamento da 10 euro al mese non esiste più, a meno di non essere su PC.
Game Pass è meno attraente? Non credo. Basta farsi due conti per capire che è ancora più conveniente rispetto a comprare videogiochi a prezzo pieno, anche se è una scelta che dipende da ogni utente, da cosa gioca e, soprattutto, come lo gioca.
La fase uno, quella da startup, è finita. Quella delle promesse, del sogno, del focus sul numero degli utenti.
Ora c’è la fase due: forse meno pomposa; un po’ confusa e anche più costosa. Forse anche un po’ più veritiera.
Le altre notizie, in breve
Le vendite negli Stati Uniti a maggio
La spesa nei videogiochi (compresi console e accessori) a maggio negli Stati Uniti è calata del 6%, in linea con i risultati che sono stati registrati sul mercato europeo. Secondo l’analisi di Circana, sono stati spesi 3,97 miliardi di dollari lo scorso maggio. Il mobile è cresciuto del 13%, ma “non ha potuto controbilanciare un calo del 40% della spesa dei contenuti per console”, ha precisato Mat Piscatella, direttore esecutivo per i videogiochi di Circana. Il videogioco più venduto è stato Ghost of Tsushima, che ha giovato del debutto su PC, seguito da Paper Mario: Il Portale Millenario (anche se Nintendo non condivide i dati sulle vendite digitali), Call of Duty: Modern Warfare III, Helldivers 2 e MLB: The Show 24.
Cambia il pass battaglia di Apex Legends
Electronic Arts ha comunicato che il pass battaglia annuale di Apex Legends, che offre vari tipi di ricompense, sarà suddiviso in due, ciascuno composto da 60 livelli (anziché 110 come quello in vigore fino alla ventunesima stagione). In altre parole, laddove prima bastava comprare un pass battaglia all’anno ora servirà comprarne uno se si vuole avere tutto; e ciascuno verrà venduto a prezzo pieno. Inoltre, i pass a pagamento dalla ventidueesima stagione dovranno essere pagati con denaro reale e non valuta virtuale. Resterà in vigore il pass battaglia gratuito, che offre meno ricompense, mentre il pass Premium costerà 9,99 euro e quello più alto, Premium+, 19,99 euro. Secondo gli sviluppatori, “dopo aver analizzato i dati, abbiamo capito che nel complesso la nostra community aveva bisogno di un pass più accessibile e realistico”.
È nata Palworld Entertainment
Pocketpair, sviluppatore di Palworld, e Sony Music e la sua sussidiaria Aniplex hanno annunciato la fondazione di Palworld Entertainment, nata allo scopo di espandere l’impronta della proprietà intellettuale di Palworld, fra merchandising e altro ancora. Al lancio dello scorso gennaio il gioco, che ha debuttato su Steam e Xbox (anche Game Pass), ha venduto oltre dodici milioni di copie in pochi giorni.
Una prova anticipata di Concord
Per alcuni giorni sarà possibile provare Concord, nuovo videogioco online prodotto da Sony e sviluppato da Firewalk Studios per PC e PS5. Fino al 14 luglio chi lo ha preordinato e le persone abbonate a PlayStation Plus potranno giocarci. Ci sarà poi un altro finesettimana di beta aperta, quindi accessibile da chiunque, dal 18 al 21 luglio.
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Grazie per lo spiegone su Game Pass, rimane davvero confusionario.
Però le riflessioni che si facevano i mesi passati ormai son diventate realtà
credo che Game Pass possa seguire il percorso di renderci sempre più drogati, e poi aumentare fino allo shock da shot finale, della dose di droga videoludica 😂